Giuseppe "Peppino" Ciresa
Lecco, 5 marzo 2020 - Con il via libera di Matteo Salvini a Giuseppe “Peppino“ Ciresa anche il centrodestra ha finalmente il suo candidato sindaco. Settantadue anni, presidente di Confcommercio per un decennio (2006-2016), oggi membro della giunta e nel Consiglio nazionale di Confcommercio, ex assessore al Commercio con sindaco Lorenzo Bodega (Lega), storico numero uno del Cai Lecco e del Gruppo sportivo Aurora San Francesco ma soprattutto esponente di una conosciutissima famiglia di panettieri con due negozi in città.
La candidatura di Peppino Ciresa è figlia di un lungo e per nulla facile percorso per il centrodestra che di fronte al passo indietro di Daniele Nava, prima scelta fino al definitivo “no grazie“, si è trovato a dover fare la corsa su Mauro Gattinoni, l’ex presidente di Api Lecco lanciato dal centronistra. A quel punto l’alleanza ha capito di dover opporre un nome altrettanto trasversale. E così sono spuntate le candidatura di Dionigi Gianola, ex direttore della Compagnia delle Opere, Antonio Rocca (presidente del commercialisti) sebbene in casa leghista qualcuno continuasse a sperare (Cinzia Bettega, soprattutto).
Alla fine Gianola ha pensato di scommettere su un nuovo ruolo alla Gi Group, così come Rocca ha pensato che forse non valesse la pena abbandonare un’avviata attività per la poltrona di palazzo Bovara. Perché la politica di oggi (purtroppo) è questa: o hai la sicurezza di un posto fisso oppure il passo è difficile, soprattutto per imprenditori e liberi professionisti. E così ecco che con il passare dei giorni la candidatura di Peppino Ciresa si è fatta via via più realistica. E non è una diminutio, sia chiaro, perché il buon Peppino avrebbe tutto il diritto di godersi la meritata pensione. Alla sua età invece si rimette di nuovo in gioco tentando la scalata a palazzo Bovara, lui che di montagna è innamorato da una vita. Con Ciresa il centrodestra si gioca la carta di un uomo innanzitutto concreto e molto conosciuto, da sempre apprezzato per le sue doti di “tessitore“ di relazioni, capace di unire anziché dividere.
A tentare la vetta comunale con lui ci saranno Gattinoni appunto e Corrado Valsecchi, tre nomi che in comune hanno "il fatto di essere persone della società civile a conferma che i partiti sono ormai morti e sepolti", spiega il candidato di Appello per Lecco che a questo punto, al secondo turno, potrebbe giocare il ruolo che fu del Psi ai tempi del dualismo Dc-Pci contrattando un eventuale appoggio ai due avversari rimasti in campo.