CHRISTIAN SORMANI
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Legnano ricorda Gianfranco Ferré. Una mostra iconica celebra “l’architetto della moda”

Lo stilista legnanese aveva un approccio strutturato e razionale al design. Il suo stile si distingueva per l'uso di tagli rigorosi, volumi importanti e drappeggi strutturati

Gianfranco Ferrè

Gianfranco Ferrè

Legnano (Milano), 5 settembre 2024 – Dal 7 settembre al 6 ottobre, la Sala degli Stemmi di Palazzo Malinverni a Legnano ospiterà un’installazione curata dal Centro di Ricerca Gianfranco Ferré del Politecnico di Milano, volta a raccontare un capitolo significativo della storia della moda italiana attraverso la mostra "Gianfranco Ferré tra ragione e sentimento". Questo evento fa parte delle celebrazioni per il Centenario di Legnano Città. L'esposizione offre uno sguardo approfondito sull'approccio distintivo di Gianfranco Ferré al design della moda, presentando una selezione di disegni e l’iconica camicia bianca.

I visitatori potranno vivere un’esperienza immersiva, arricchita da una connessione digitale all'archivio Ferré, che fornirà ulteriori dettagli attraverso immagini e video. Ferré nacque a Legnano e inizialmente non intraprese subito la carriera nella moda. Si laureò infatti in architettura presso il Politecnico di Milano nel 1969. L'influenza della sua formazione architettonica si rifletterà poi nel suo approccio metodico e strutturale alla creazione di abiti. Durante gli anni universitari, Ferré iniziò a creare accessori di moda per hobby, lavorando su cinture e gioielli che venivano notati nel settore. Dopo la laurea, iniziò a lavorare nel design di accessori e successivamente come stilista freelance per varie aziende, soprattutto nell'ambito della moda e del prêt-à-porter.

È stato uno degli stilisti italiani più influenti del XX secolo, spesso definito "l'architetto della moda" per la sua formazione e l'approccio strutturato e razionale al design. La sua carriera ha segnato una pietra miliare nella storia della moda italiana e internazionale. L’allestimento della mostra, curato dall’architetto Martino Berghinz, richiama i codici stilistici tipici di Ferré, con linee pulite e geometrie essenziali accentuate dal contrasto bianco-nero. Questo stile sobrio si armonizza con l’eleganza della Sala degli Stemmi, creando un contrappunto raffinato. I disegni, disposti in modo ordinato su pannelli perimetrali, si contrappongono dinamicamente alle camicie, esposte su una piattaforma circolare e animate da meccanismi rotanti che infondono all’installazione un tocco leggero e giocoso.

Lo stile di Gianfranco Ferré si distingue per l'uso di tagli rigorosi, volumi importanti e drappeggi strutturati. Ferrè era particolarmente famoso per le sue camicie bianche, che rappresentavano un simbolo del suo approccio al design: una combinazione di semplicità e complessità strutturale. Le camicie, con dettagli architettonici come colli scolpiti e pieghe, divennero una delle sue creazioni più iconiche. Ferrè rimase una figura centrale nella moda italiana fino alla sua morte, avvenuta nel 2007. La sua influenza perdura grazie alla sua capacità di fondere architettura e moda in modo innovativo, creando capi che erano allo stesso tempo scultorei e indossabili. Il suo lavoro ha ispirato generazioni di stilisti, e il suo nome è ancora sinonimo di eleganza, precisione e innovazione.