GRAZIANO MASPERI
Cronaca

Insegnante preso a pugni. “S’è reso conto del gesto. Ora dobbiamo aiutarlo”

Abbiategrasso, il preside dell’istituto Lombardini ha incontrato il ragazzo e i suoi familiari. Nello stesso istituto, lo scorso anno, una professoressa venne accoltellata

Il preside Michele Raffaeli già lo scorso anno aveva dovuto affrontare il caso della docente accoltellata

Abbiategrasso , 17 ottobre 2024 – Ancora tante domande e di nuovo poche risposte. Anche se di proporzioni inferiori rispetto ad altri avvenuti in passato l’aggressione dell’altro giorno all’interno dell’istituto professionale Lombardini di Abbiategrasso ha lasciato il segno.

Un rimprovero ad un alunno di 16 anni. Lui che segue il professore di arte nei corridoi e lo colpisce al volto. Ieri alla scuola di via Vivaldi è stato il giorno delle riflessioni. Il preside, professor Michele Raffaeli è lo stesso che lo scorso anno dovette affrontare un turbine di domande da parte dei media che lo incalzavano sull’aggressione di uno studente armato di coltello ad una professoressa.

Le armi sequestrate al 16enne arrestato per l'accollamento a scuola. A destra: Elisabetta Condò, la professoressa accoltellata all'istituto Alessandrini di Abbiategrasso
Le armi sequestrate al 16enne arrestato per l'accollamento a scuola. A destra: Elisabetta Condò, la professoressa accoltellata all'istituto Alessandrini di Abbiategrasso

L’incontro

“Ho parlato con il ragazzo e con i suoi genitori – ha commentato il preside – a mio parere è consapevole della gravità del gesto che ha compiuto”. Il docente è a casa. I medici hanno stabilito una prognosi di 21 giorni, ma a far più male non saranno i traumi sul corpo. Quelli passeranno. Al Lombardini ci si ritrova ammutoliti di fronte ad un altro caso di violenza senza un perché

. Sarà il consiglio dei docenti a stabilire, in una prossima riunione, se il sedicenne dovrà essere sospeso. Cosa che appare certa di fronte ad un’aggressione. Ma il lavoro più importante dei docenti comincia proprio adesso. “Il nostro compito è far rimanere i nostri ragazzi a scuola – continua il professor Raffaeli – dobbiamo fare in modo che non la abbandonino. Se questo dovesse accadere allora avremo fallito perché consegneremo questi ragazzi alla deriva sociale”.

La denuncia

Per il giovane è scattata una denuncia a piede libero per lesioni e resistenza. Sarà l’iter giudiziario a stabilire come e in che misura dovrà pagare il suo conto con la giustizia. Intanto a scuola si torna a parlare di incontri, perché parlarne può fare solo bene. Il preside continua: “Faremo delle giornate dedicate alla legalità, al rispetto del prossimo e delle regole.

Tutti argomenti che abbiamo sempre affrontato, compresa la presenza del supporto psicologico per chi sta vivendo momenti di difficoltà nel suo percorso scolastico”. Si guarda avanti con fiducia anche se il presente non è roseo.

L’escalation

Manuel Vulcano, sindacalista dei Cub, è anche lui docente in una scuola superiore: “Gli attacchi da parte dei ragazzi a noi professori sono aumentati e parecchio negli ultimi anni”, conferma. E al sindaco Cesare Nai non resta che esprimere solidarietà al corpo docente: “Episodi del genere – ha detto – oltre a suscitare ferma condanna da parte delle istituzioni, vanno a minare la serenità e il buon lavoro all’interno degli istituti scolastici, all’interno dei quali sappiamo con quanto impegno e passione operano gli insegnanti”.