Abbiategrasso (Milano), 12 gennaio 2019 - «Ti ringrazio per tutto quello che fai per me», canta Niko Pandetta, 28enne neomelodico catanese (sì, è siciliano e canta in napoletano). Ma non si tratta di parole scritte per la ragazza che ama. La dedica, in questa come in altre canzoni, va invece allo zio, il boss camorrista Salvatore Cappello – detto Turi – condannato all’ergastolo in regime di 41 bis.
Pandetta, che alle spalle ha pure qualche anno di carcere, sarà ad Abbiategrasso il prossimo 7 marzo per un concerto nella Fiera di via Ticino al quale parteciperanno anche altri artisti del filone neomelodico. Tanto è bastato a scatenare la polemica in città. Il cantante siciliano – peraltro parecchio famoso sul web, dove le sue canzoni fanno registrare milioni di visualizzazioni – è stato in passato nell’occhio del ciclone per alcune uscite che hanno sollevato a loro volta polemiche e indignazione. L’ultima in ordine di tempo nemmeno un mese fa, la vigilia di Natale, quando Pandetta ha improvvisato un concerto in strada a Fisciano, in provincia di Salerno, con tanto di dedica speciale ai camorristi. Letteralmente: «A tutti quelli che stanno al 41bis per una presta libertà e con la speranza che possano tornare dalle loro famiglie», il tutto condito da una richiesta di applauso. Il video è finito nelle mani del questore di Salerno, Maurizio Ficarra, il quale ha disposto la chiusura per quindici giorni del bar davanti al quale si trovava il cantante.
La dedica è «un disvalore assoluto che offende la moralità pubblica», ha precisato in quell’occasione il questore. Come dimenticare, poi, l’uscita durante il programma di Rai 2 «Realiti»: «Mio zio scrive i testi delle canzoni dal 41 bis, il primo cd l’ho finanziato con una rapina». Con tanto di bufera sulla trasmissione, ricordata anche perché, nell’occasione, un «collega» neomelodico di Pandetta approfittò delle telecamere per offendere la memoria di Falcone e Borsellino. Comprensibile che più di un cittadino si sia fatto due domande sull’eventualità di concedere a Pandetta uno spazio comunale (senza patrocinio, è bene precisarlo). Interpellato nella giornata di ieri, il sindaco Cesare Nai, ha spiegato che il caso gli è stato segnalato e che nella giornata di domani farà le opportune verifiche: «Vedremo se è il caso di autorizzare o se non lo è…», ha commentato.
A un anno e mezzo dall’ormai famosa Festa del Sole organizzata in Fiera dal gruppo di ultradestra Lealtà e Azione, dunque, la concessione dello spazio pubblico di via Ticino torna nel mirino. Anche quella volta il caso era scoppiato per motivi «musicali» – se così vogliamo dire. Al di là dell’orientamento politico di Lealtà e Azione – infatti – l’evento aveva visto la partecipazione di alcune band legate alla galassia del cosiddetto «nazi-rock». Questo, e la presenza di importanti esponenti della politica regionale e nazionale, era stato sufficiente a scatenare la bagarre. Perfino la senatrice a vita Liliana Segre aveva preso posizione, chiedendo al sindaco di non concedere gli spazi. Tutto inutile: alla fine la Festa si era svolta come da programma. Vale la pena ricordare che l’assegnazione della Fiera è in capo all’ufficio Patrimonio, che di solito si limita a verificare la disponibilità degli spazi sul calendario, senza entrare nel merito dei contenuti degli eventi.