REDAZIONE LEGNANO

Svolta nell’omicidio di Abbiategrasso: tre fratelli italiani (il più giovane ha 18 anni) e un loro amico fermati per il delitto di Mohamed

L’agguato nella zona delle case Aler di via Fusè per un debito di droga. I quattro indagati per omicidio in concorso

Scientifica sul luogo del delitto (foto di archivio)

Scientifica sul luogo del delitto (foto di archivio)

Milano, 23 aprile 2025 – Svolta nell’omicidio di Mohamed Elsayed Elsharkawy, il 21enne accoltellato nella notte tra venerdì e sabato ad Abbiategrasso, nel Milanese, e morto in ospedale la mattina successiva all'ospedale di Legnano. Questa notte sono stati fermati dai carabinieri quattro ragazzi, tutti italiani, che hanno tra i 18 e i 27 anni. I quattro destinatari del provvedimento sono tre fratelli di 18, 20 e 27 anni e un loro amico di 27 anni. Alla base dell'aggressione ci sarebbe un debito per questioni di droga. I quattro, tutti indagati per omicidio in concorso, sono stati identificati dai carabinieri grazie alle telecamere di sorveglianza e alle testimonianze.

L’omicidio 

Il delitto si è consumato nella zona delle case popolari di via Fusè, periferia nord di Abbiategrasso in direzione di Magenta. Già in passato al centro di episodi di criminalità e spaccio. Il ragazzo era stato trovato in una pozza di sangue sotto il porticato di uno stabile. Condotto in codice rosso in ospedale a Legnano, è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico che però non è bastato a salvargli la vita. Il confronto dattiloscopico, ovvero il confronto delle sue impronte digitali con quelle presenti nelle banche dati di polizia e carabinieri è stato dirimente per dargli un’identità, nonostante i numerosi alias che gli sono attribuiti. Non sono tuttavia risultati precedenti a suo carico. È anche emerso che il ragazzo viveva nelle vicinanze del luogo in cui è stato trovato agonizzante da un residente, che ha poi dato l’allarme.

La coincidenza

Poco dopo il delitto è avvenuto un episodio strano, su cui sono ancora in corso accertamenti. Un uomo di 56 anni ha detto di essere stato aggredito, sempre in via Fusè, da alcuni individui che volevano rapinarlo dell’auto. Un evento ancora sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori. Potrebbe trattarsi delle persone che avevano appena accoltellato il ventunenne egiziano, che cercavano un mezzo per scappare. Oppure l’episodio è scollegato dall’omicidio avvenuto in quello stesso quartiere? Di certo appare come una coincidenza piuttosto verosimile che i due fatti siano collegati tra loro.

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