PAOLO MATTELLI
Cronaca

Quattro aggressioni in un mese all’ospedale di Magenta, “Pronto soccorso e Cup sono allo stremo”

L’ultimo episodio, quello di un trentenne in stato di alterazione che ha preso a pugni il vetro dello sportello ed è fuggito dalla sala. La direzione annuncia l’aumento dei servizi di vigilanza e il potenziamento della rete di telecamere

Dopo l’escalation di aggressioni la direzione dell’ospedale ha deciso di aumentare il presidio della vigilanza e il sistema di videosorveglianza

Dopo l’escalation di aggressioni la direzione dell’ospedale ha deciso di aumentare il presidio della vigilanza e il sistema di videosorveglianza

Magenta (Milano), 24 dicembre 2024 – Nelle ultime settimane quattro operatori sanitari sono stati vittime di aggressioni da parte di pazienti arrivati in pronto soccorso già in stato di alterazione psichica. La situazione è veramente critica – spiega uno degli addetti al triage –. Alcuni colleghi sono stati aggrediti già l’11 e il 12 dicembre. Uno di loro è a casa con una prognosi di 40 giorni per aver ricevuto un pungo sul costato. È una situazione molto difficile che rischia di peggiorare con le festività”. Lungo le corsie del pronto soccorso sono ormai all’ordine del giorno insulti e minacce di pazienti e parenti per il protrarsi delle ore di attesa.

Spiegazioni

“Purtroppo i protocolli sono molto chiari – spiegano –. Il codice attribuito dal triage definisce i tempi di attesa: se abbiamo più pazienti in codice rosso, tutti gli altri slittano e devono aspettare. Non è colpa nostra”. Il racconto di chi quotidianamente opera nel reparto parla di pazienti in preda a crisi da abuso di stupefacenti o di alcool che reagiscono in maniera violenta agli infermieri. Nella mattinata di sabato un 30enne si è presentato, chiedendo una benda, mentre l’addetto all’accettazione spiegava che era necessaria la registrazione. L’uomo ha scaraventato un pugno sul cristallo dello sportello, fuggendo poi dall’ospedale. A inizio mese un uomo ha percorso i corridoi del triage e del Cup armato di un coltello. 

“Situazione complicata”

Una situazione molto difficile che la dirigenza ha affrontato in una riunione speciale il 19 dicembre alla presenza del direttore generale Francesco Laurelli e del direttore amministrativo Maria Luigia Baroni. Sul tavolo gli interventi per tutelare l’incolumità del personale in casi critici. Saranno potenziati i controlli della vigilanza interna e sigillati i varchi di accesso secondari alla struttura ospedaliera. “Stiamo aumentando i servizi di tutela del personale – spiega il portavoce Carlo Cassani –. Il pulsante rosso per l’intervento di emergenza delle forze dell’ordine, installato in primavera, viene utilizzato due volte al mese. Sarà incrementata la videosorveglianza per garantire una maggior sicurezza agli operatori, che non dovrebbero rischiare la vita ma al contrario salvarla ai tanti pazienti che si recano in ospedale”.