
L’assessore Stefania Bonfiglio ha sottolineato che per ora i richiedenti non hanno i permessi per l’attività e che a decidere sarà la Questura
C’è preoccupazione tra i residenti di via Roma a Magenta per la possibile apertura di una sala scommesse. Qualcuno pensa ad una raccolta firme, ma in questo momento siamo ancora in fase di accertamento e sarebbe prematuro. La polemica dei residenti verte sul fatto che la sala scommesse verrebbe collocata in pieno centro storico. "Ci troviamo – afferma un uomo – ad un centinaio di metri dalla basilica di San Martino. È possibile piazzare una sala scommesse in un punto così delicato?". Inoltre in via Mazenta c’è l’istituto superiore Einaudi e il flusso di ragazzi che transitano da via Roma, negli orari di ingresso e uscita, è notevole. A circa trecento metri c’è poi l’oratorio di San Martino, proprio vicino alla basilica. Quindi è naturale che, secondo molti, risulterebbe inopportuno mettere una sala scommesse, dedicata essenzialmente alle giocate su eventi sportivi in tutto il mondo, in una zona come via Roma, senza considerare il fatto che non si conoscono nemmeno gli orari e quando e se aprirà la struttura. Ma chi fornisce i permessi per svolgere tale attività? A Magenta, in precedenza, era stata piazzata una sala scommesse piuttosto distante dal centro cittadino. Si trovava nella parte finale di via Novara e c’era sempre il problema della vicinanza con una scuola. I clienti furono pochi proprio perché il passaggio di persone in quel tratto è scarso ed è normale che i futuri gestori di tale attività desiderino avvicinarsi ad un luogo più frequentato.
La Questura di Milano ha chiesto un parere in merito alla compatibilità dei locali, ma lo sportello Sue ha già dato un parere negativo. Lo sportello unico edilizia ha risposto che non c’è compatibilità urbanistica. Il limite da rispettare, come ha spiegato l’assessore al commercio Stefania Bonfiglio, è di 500 metri con i luoghi sensibili tipo oratori e scuole. Cosa che, per i residenti, non è rispettata. Specialmente per l’oratorio San Martino, ma anche la scuola superiore Einaudi sarebbe proprio nel limite. "Sarà la Questura a decidere - ha commentato l’assessora Bonfiglio - Ma, al momento, non sono in possesso di tutti i permessi richiesti per l’attività".