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Enzo Salvaggio, consigliere di opposizione (Pd)
Magenta, 25 febbraio 2025 – Hanno ottenuto un alloggio dell’Aler in via Toti a Magenta, ma senza contatori non hanno potuto utilizzarlo. Una vicenda incredibile che vede una donna con la bimba piccola costretta a vivere in un appartamento della casa d’accoglienza finché le cose non verranno sistemate.
“Non ci hanno detto che mancavano i contatori – spiega – lo abbiamo scoperto entrando in casa”. Questo accadeva alla metà del mese di ottobre dello scorso anno. La donna si è mossa immediatamente tramite gli assistenti sociali e i sindacati Sicet, ma Aler inizialmente non ha fornito tutta la documentazione necessaria. E così i tempi si sono allungati.
La donna, dopo un periodo da conoscenti, è stata costretta a rivolgersi alla casa d’accoglienza per un alloggio. Ma quelle spese non verranno coperte da nessuno, tanto meno dal Comune. E dovrà essere lei stessa a provvedere.
“Siamo praticamente in mezzo alla strada – afferma – Ho una bimba che frequenta la quinta elementare e per lei è fondamentale avere una casa. Da parte nostra quello che vogliamo venga chiarito è che desideriamo soltanto entrare in un alloggio che ci è stato regolarmente assegnato”. La situazione potrebbe sbloccarsi e i contatori dovrebbero essere sistemati nei prossimi giorni, questa l’ultima notizia avuta.
Sarà il distributore e non più Aler ad assumersi la responsabilità poiché avrà un lasso di tempo durante il quale intervenire. Il problema però resta, come ha sottolineato Enzo Salvaggio, consigliere di opposizione del Pd.
“Oggi chi ottiene uno dei pochi alloggi Aler a disposizione tira un sospiro di sollievo – ha commentato Salvaggio – ma poi ci si accorge delle difficoltà che esistono per avere un’interlocuzione con la proprietà. L’assessore Giampiero Chiodini ha sempre fatto sentire la presenza dell’Amministrazione comunale che può far valere il suo peso in Regione. Ma le risposte, come nel caso della signora di Magenta, arrivano sempre tardi e le vicende faticano a concludersi”.