Turbigo (Milano), 28 febbraio 2015 - Assolti per non aver commesso il fatto: questa è la sentenza pronunciata dal tribunale nei confronti di quattro ex dirigenti Enel ed ex responsabili della centrale termoelettrica di Turbigo. Gli imputati erano accusati della morte di 8 operai per mesitelioma pleurico, provocato da una prolungata esposizione all'amianto. I lavoratori avevano lavorato nella centrale tra gli anni Settanta e Ottanta. Nel corso del processo sono morti, invece, l'ex dirigente del gruppo Aldo Velcich e Francesco Corbellini, già numero uno di Enel, scomparso il 26 gennaio. Nelle scorse udienze il pm di Milano Maurizio Ascione aveva chiesto la condanna a 5 anni e mezzo di reclusione per Alberto Negroni, prima direttore di compartimento e poi tra l'84 e il '92 dg di Enel, 4 anni per Paolo Beduschi, capo della centrale di Turbigo tra l«84 e il '90, 3 anni per Paolo Chizzolini, ex direttore di compartimento, e 2 anni per Valeriano Mozzon, che fu capo centrale dal '90 al '92. Durante l'udienza alcuni parenti sono scoppiati in lacrime, mentre altri hanno inveito contro il presidente della quinta sezione penale del Tribunale di Milano, Beatrice Secchi. "Non ci aspettavamo questa sentenza - ha spiegato l'avvocato Laura Mara, legale dell'Associazione italiana esposti amianto e di Medicina democratica, parti civili nel processo -. Aspettiamo di leggere le motivazioni, faremo ricorso in appello". Si erano costituiti parte civili nel processo anche il Comune di Turbigo e Inail, che avevano chiesto un risarcimento complessivo di tre milioni e 800 mila euro.
CronacaAmianto, tutti assolti gli ex dirigenti della centrale di Turbigo