GRAZIANO MASPERI
Cronaca

Antonio Gerace, il kickboxer morto in palestra: l’ombra degli anabolizzanti su quel malore improvviso

Svolta nelle indagini sul decesso di Gerace avvenuto un mese fa a Vigevano I carabinieri hanno interrogato un trentaquattrenne di Abbiategrasso: in casa sua sostanze dopanti

Antonio Gerace aveva 51 anni Era conosciuto negli ambienti della kickboxing che aveva praticato anche a livello agonistico

Antonio Gerace aveva 51 anni Era conosciuto negli ambienti della kickboxing che aveva praticato anche a livello agonistico

Abbiategrasso (Milano), 27 giugno 2024 –  Svolta nelle indagini sulla morte del kickboxer Antonio Gerace avvenuta un mese fa a Vigevano. I carabinieri hanno sequestrato sostanze anabolizzanti nell’abitazione di un giovane di 34 anni residente ad Abbiategrasso, che è stato denunciato a piede libero. Sullo sfondo un sospetto inquietante: qualcuno avrebbe ceduto sostanze dopanti a Gerace e queste avrebbero causato la morte. L’atleta aveva 51 anni e un mese fa ha accusato un malore in palestra. Trasportato all’Humanitas di Rozzano, per lui non c’è stato niente da fare. Gerace era noto agli ambienti della kickboxing, sport che ha praticato anche a livello agonistico.

Le indagini per fare chiarezza sul suo decesso sono iniziate subito, coordinate dalla Procura di Pavia, e hanno portato ieri a due denunce per un sospetto giro di sostanze proibite tra i praticanti degli sport da combattimento: di un 34enne di Abbiategrasso, domiciliato a Vigevano, e di un 35enne di Massa Carrara. Sono entrambi accusati di aver venduto anabolizzanti e farmaci ad azione stupefacente ad alcuni sportivi. Ieri i carabinieri hanno effettuato una serie di perquisizioni nelle province di Pavia, Milano e Massa Carrara. I controlli hanno portato al sequestro di 3.600 compresse, 84 fiale di possibili sostanze dopanti, 4 fiale di farmaci ad effetto stupefacente e 780 euro in contanti.

Al 34enne abbiatense è stato notificato un decreto di perquisizione firmato dal sostituto Alberto Palermo. I carabinieri hanno rinvenuto, nell’abitazione del giovane, alcune sostanze anabolizzanti. Il giovane è stato interrogato a lungo dai carabinieri, che indagano sulla possibile relazione tra l’eventuale uso di sostanze dopanti e la morte del kickboxer. Il 34enne è difeso dagli avvocati Roberto Grittini e Maria Teresa Rizzolo. Nessuna ipotesi di reato è stata formulata nei suoi confronti in merito alla possibilità che abbia ceduto tali sostanze al 51enne. Le indagini proseguono nel massimo riserbo.

Il giorno della tragedia Gerace si era recato alla palestra del centro sportivo Santa Maria a Vigevano. Dopo aver svolto alcuni esercizi, era rimasto a bordo ring in attesa che gli passasse il malessere. A un certo punto gli amici lo hanno visto accasciarsi a terra. Hanno provato a rianimarlo usando anche il defibrillatore. Sono arrivati i soccorsi, ma ai medici non è rimasto altro che constatarne il decesso.