CAMILLA GARAVAGLIA
Cronaca

Casorezzo, ripopolare le api: il Comune ci crede

Il progetto avviato nel 2015 punta non solo alla produzione del miele, ma alla biodiversità

Api

Casorezzo (Milano), 5 ottobre 2020 - Lo scrittore William Golding diceva che "gli uomini producono il male come le api producono il miele". Effettivamente, è soprattutto a causa dell’uomo che negli ultimi 20 anni le api allo stato selvatico sono praticamente scomparse in Europa: per fortuna, a Casorezzo dal 2015 ci sono uomini e donne che stanno tentando di invertire la rotta con un progetto di ripopolamento della specie Apis mellifera ligustis . Il promotore del progetto è l’assessore Maurizio Gatti.

Come mai ha deciso di impegnarsi in difesa delle api? "In Italia già altri Comuni avevano dato in concessione ai cittadini i permessi per installare le proprie arnie, ma noi abbiamo voluto fare un piccolo passo in più fondando un apiario comunale e incentivando la nascita dell’associazione “Casorezzo: il paese delle api“. Abbiamo poi promosso dei corsi: lo scopo è quello di proteggere la biodiversità delle api, evitando che alcune specie scompaiano e restino in vita solo quelle selezionate dall’industria del miele".

Quindi ottenere il miele non è lo scopo primario? "No, affatto. Io chiamo il miele “un piccolo effetto collaterale“ del nostro lavoro, una sorta di dono ulteriore. La nostra è un’attività agricola di interesse nazionale utile per la conservazione dell’ambiente naturale: poi, certo, c’è anche il miele. Non di acacie, ma di robinie".

Un assessore che conosce bene il territorio anche nella sua componente agricola: vale anche per i casorezzesi? "Trovo che sia importante capire il contesto naturale in cui si vive, per rispettarlo. I nostri cittadini hanno risposto molto bene al nostro invito, a oggi abbiamo 30 apicoltori".

Saranno previsti altri corsi di formazione? "Covid-19 permettendo, sì. Spero già a gennaio o febbraio".

Gestire un’arnia richiede molto impegno? "Ci sono periodi dell’anno e giorni precisi in cui è necessario fare certe operazioni, ma è una fatica minima di fronte al regalo più bello: e no, non parlo del miele, ma della bellezza di vedere una società di api collaborare assieme a uno scopo comune".