GIOVANNI CHIODINI
Cronaca

Asilo intitolato al Premio Nobel. Levi Montalcini

Una targa posta sopra il cancello d’ingresso e un murales all’esterno: saranno questi i simboli distintivi della scuola dell’infanzia...

Una targa posta sopra il cancello d’ingresso e un murales all’esterno: saranno questi i simboli distintivi della scuola dell’infanzia...

Una targa posta sopra il cancello d’ingresso e un murales all’esterno: saranno questi i simboli distintivi della scuola dell’infanzia...

Una targa posta sopra il cancello d’ingresso e un murales all’esterno: saranno questi i simboli distintivi della scuola dell’infanzia di via Gallina, da ieri mattina dedicata a Rita Levi Montalcini. La cerimonia si è svolta alla presenza del sindaco Linda Colombo, dei consiglieri comunali, di alcuni esponenti politici, del personale docente e dei genitori (molti dei quali con i loro bambini). Con loro c’era la nipote della scienziata premio Nobel per la medicina e già senatrice a vita, Piera Levi Montalcini. La decisione di dedicare la scuola a Rita Levi Montalcini risale a ben sei anni fa. Una proposta nata all’interno della scuola, sostenuta dal Consiglio d’istituto e dai genitori, che era stata però inizialmente respinta dall’amministrazione comunale, che voleva dedicare la scuola ad un altro personaggio, il vescovo Alessandro Maggiolini, nativo di Bareggio. La “quadra” era stata trovata la scorsa primavera quando la Giunta Colombo ha deciso di intitolare al vescovo bareggese la biblioteca mentre la scuola dell’infanzia veniva “lasciata” a Rita Levi Montalcini, appunto.

"Sei anni dopo la decisione del Consiglio di Istituto la Giunta si è decisa. Dobbiamo ringraziare la dirigente scolastica, i docenti e i genitori del Consiglio di Istituto e a quelli fuori dal Consiglio che hanno pazientemente insistito, ciascuno col suo compito, per questo momento", ha commentato la consigliere Monica Gibillini che in questi sei anni ha sostenuto attivamente la decisione del Consiglio di Istituto con diverse iniziative, interrogazioni e mozioni. "Nel 2019 mi sono dovuta rivolgere al Prefetto per avere la richiesta del Provveditorato agli Studi al Comune e che in Comune avevano chiuso in un cassetto. Oggi finalmente la scuola ha un nome, quello scelto da chi la vive tutti i giorni". G.Ch.