di Paolo Girotti
Una truffa ben costruita, un assegno falso ed ecco che una Bmw I8 da oltre 80mila euro ha preso il volo lasciando l’ex proprietario con un palmo di naso e un foglio di carta senza valore in mano. La truffa ha avuto come sfortunato protagonista un residente del Legnanese e si è consumata tra la fine di aprile e i primi giorni di maggio.
Tutto ha inizio quando l’uomo decide di mettere in vendita su un portale web specializzato la sua pregiata Bmw I8, un’autovettura di alta gamma che funziona in accoppiata con un motore elettrico e con un prezzo che, anche per l’usato, comporta una spesa consistente, in questo caso 82mila euro. In breve ecco arrivare anche una richiesta di contatto da un utente che si presenta come residente nella zona della Bergamasca e che si presenta come persona seria e determinata all’acquisto: non chiede sconti e conquista la fiducia mandando copia del suo documento d’identità, probabilmente clonato ma con la fotografia corretta dell’acquirente, e chiede infine di pagare con un assegno circolare la cifra pattuita.
A questo punto il venditore chiama anche la propria banca chiedendo un primo controllo dell’assegno circolare predisposto dall’uomo: un contatto telefonico durante il quale il venditore viene rassicurato. A quel punto i due determinano quanto incontrarsi e l’acquirente si presenta con l’assegno circolare emesso, lui dice, da un ufficio postale milanese, nell’area del quartiere City Life, che si rivelerà però inesistente.
Quello stesso finto ufficio postale, risulta rintracciabile con una semplice ricerca su internet in uno dei portali che forniscono gli indirizzi e i numeri di telefono delle aziende e il venditore privato compie la stessa verifica, usando poi il proprio telefono per chiamare proprio quel numero e trovare dall’altro parte un solerte "impiegato", pronto a confermare la bontà dell’assegno circolare. L’affare si può dunque fare: con l’assegno in mano, il venditore firma il passaggio di proprietà e l’acquirente si allontana sulla preziosa Bmw elettrica. Dopo tre giorni, a inizio maggio, sarà la banca a chiamare il venditore: l’assegno risulta infatti essere un falso e gli 82mila euro da spostare sul conto una chimera. Il venditore presenta denuncia ai carabinieri e si rivolge all’avvocato legnanese Franco Brumana. Intanto a Legnano arriva anche una troupe di Striscia la notizia perché il caso, a quanto pare, non è unico: anzi, una truffa simile in tutto e per tutto ha avuto come teatro la vicina Busto Arsizio.