Bareggio, 4 ottobre 2023 - Dalla detenzione nella sua abitazione al carcere di San Vittore. È costata cara, a un baraggese, la voglia improvvisa di dedicarsi a un po’ di attività fisica.
L’altro giorno F.R. ha deciso di uscire di casa, a Bareggio, con la figlia. Ha pensato bene di recarsi in un centro sportivo perché sentiva il bisogno di fare del movimento, dopo essere stato obbligato a rimanere confinato tra le mura domestiche. Purtroppo per lui non era autorizzato a muoversi di casa, ma lui ha provato lo stesso, nella speranza che nessuno lo avrebbe controllato. Non solo ha cercato di raggiungere la palestra, cosa già di per sé molto rischiosa. Ma, passando davanti al bar, chiamato Caffè dal Dom di piazza Cavour a Bareggio, ha notato una persona di sua conoscenza. Un ragazzo con il quale aveva un conto in sospeso. Non era certo una visita di cortesia la sua.
Alla vista di quella persona evidentemente non ha saputo resistere: è sceso dall’auto, lo ha avvicinato e ha ingaggiato una lite furibonda a suon di mazza. Come se non bastasse, i colpi della mazza sono finiti anche sull’auto del rivale che non è stato a guardare: ha afferrato una spranga per difendersi, al punto che il bareggese è stato costretto a farsi accompagnare in ambulanza al pronto soccorso di Rho. La situazione, ormai, era pesantemente degenerata e fuori controllo.
I carabinieri della stazione di Bareggio sono intervenuti subito e lo hanno arrestato sia per essere uscito di casa senza permesso del giudice che per quanto accaduto successivamente.
L’altro giorno è comparso davanti al giudice della sezione direttissime per rispondere dei reati di evasione e danneggiamento aggravato. Il giudice della direttissima ha deciso di ricollocarlo ai domiciliari. Non sono passate che poche ore da quella decisione, ed ecco che il giudice di sorveglianza ha effettuato una diversa valutazione che ha peggiorato di parecchio la posizione del bareggese. Le plurime violazioni delle prescrizioni che avrebbe dovuto seguire e che ha infranto non potevano passare inosservate. Il giudice ha così deciso per la revoca della detenzione domiciliare associandolo al carcere di San Vittore a Milano, dove l’uomo è ristretto, a disposizione dell’autorità giudiziaria.