Bernate Ticino: all’opera per salvare i pesci
Bernate Ticino - Il Fontanile di Bernate non c’è più. Dopo essere stato, per 70 anni, uno dei laghetti più fiorenti e rigogliosi dell’intera zona, è ridotto oggi a un’immensa distesa di terra arida: "Al Fontanile Beach metteremo sdraio e ombrelloni, la piscina c’è già", l’amaro sfogo della proprietaria Stefania Luraghi. Nei giorni scorsi, Claudio De Paola, direttore del Parco del Ticino, aveva spiegato la posizione dell’ente nei confronti del Fontanile, evidenziando come "anche in questo caso i tecnici del Parco hanno proposto un sopralluogo di verifica sul campo al fine di recuperare e salvare gli esemplari autoctoni. I pesci sarebbero stati rilasciati nel Ticino e le anguille marcate e rilasciate in Adriatico nell’ambito del progetto comunitario per la conservazione dell’anguilla europea".
Ma Stefania Luraghi non ci sta e replica duramente: "Avrebbero portato via le anguille: e perché mai se vivono qui? E poi tutti gli altri pesci sarebbero finiti nel Ticino. Parliamo di tre generazioni di carpe che si riproducono da noi. Le ha immesse nel laghetto mio nonno, vivono con noi da sempre. È come chiedere a ognuno di noi di abbandonare i propri animali domestici al proprio destino. Forse, essendo pesci, sono meno importanti e hanno meno diritti? Non credo. Chi ha dovuto farlo, ha sofferto parecchio e credo non rimettere mai dei pesci nei propri laghetti".
Tutti attendono, con impazienza, il ritorno dell’acqua del Naviglio. "Sì tornerà, non ho dubbi, ma cosa metteremo nel fontanile? I pesciolini rossi e le paperelle di gomma o lasceremo tutto così com’è aspettando che la natura faccia il suo corso? Se non avessimo messo in sicurezza i pesci rimasti, chi ci avrebbe ridato carpe che hanno almeno 30 anni di vita? Il Parco del Ticino o l’Ente Villoresi?".