
Riccardo sulla panchina blu appena inaugurata con i rappresentanti del municipio
Canegrate (Milano) – Un pomeriggio incantato in piazza della Pace dove l’arte, la sensibilità e la bellezza dell’inclusione si sono fuse in un evento. Al centro della scena, la nuova panchina blu: simbolo di consapevolezza sull’autismo ma anche punto d’incontro tra storie che invitano a vedere il mondo da nuove prospettive. Frutto di un progetto di riqualificazione urbana ideato dal gruppo Gli Spaesati con i ragazzi de Il Caleidoscopio, Cooperativa La Ruota, la panchina è stata inaugurata alla presenza dell’assessore Franca Meraviglia, del consigliere delegato alle Politiche giovanili Tommaso Pansardi e di Giacomo Branco, voce narrante de Gli Spaesati.
Il cuore dell’evento è stato un momento di rara intensità emotiva: l’intervista di Giacomo Branco a Loredana Casucci Pravettoni, autrice del libro “L’autismo nello zaino“, accompagnata dal figlio Riccardo, oggi fotografo professionista. Una testimonianza toccante, quella di Loredana, che ha raccontato il percorso di madre tra difficoltà, amore, crescita e trasformazione. Un cammino che ha visto nascere, tra mille ostacoli, un talento: quello di Ricky, capace di fare della fotografia un mezzo di espressione artistica autentico e poetico.
Ex studente “complicato“, Riccardo oggi entra nelle scuole per raccontare la propria storia e il modo unico di vedere il mondo. E le sue fotografie lo dimostrano: non scatta a raffica, non rincorre l’immagine perfetta. Ne cattura una sola, per ogni soggetto. E in quell’unico scatto c’è tutto: riflessi inaspettati, giochi di luce, sguardi colti di sbieco, simmetrie silenziose. Un’estetica del dettaglio che sfugge ai più ma che, grazie a lui, si fa visibile. Una lezione di lentezza, di attenzione, di sguardo profondo. Durante il racconto della madre, Riccardo sorrideva con discrezione, assaporando la luce mutevole del pomeriggio e i volti attenti del pubblico. Poi, nel salone affrescato di Palazzo Visconti, i visitatori hanno potuto ammirare una selezione delle sue opere: un viaggio nel suo mondo visivo. Il pomeriggio si è concluso con il racconto di Samuele Tomat, coordinatore dei ragazzi dello Sfa (Servizi di formazione all’autonomia), che ha illustrato il lavoro svolto dai giovani nel progetto di riqualificazione urbana.