PAOLO GIROTTI
Cronaca

Battaglie per il capolinea Movibus, la politica si infiamma: il caso divide il Consiglio comunale

Legnano, strategie opposte per impedire l’arretramento a Molino Dorino

La consigliera della Lega Daniela Laffusa con un’interrogazione aveva contribuito a portare in primo piano la questione del previsto arretramento del capolinea

La consigliera della Lega Daniela Laffusa con un’interrogazione aveva contribuito a portare in primo piano la questione del previsto arretramento del capolinea

Legnano (Milano) – È durata solo pochi giorni la “linea comune”, sempre che ci sia mai stata, condivisa da maggioranza e minoranza consiliare sulla vicenda dell’arretramento del capolinea Movibus da Cadorna a Molino Dorino: a confermarlo senza tema di smentita, dopo i primi segnali di fumo premonitori dell’ultima settimana, è arrivato l’ennesimo contrasto tra le parti, andato in scena durante il Consiglio comunale di martedì. D’ora in poi, dunque, resta immutato e condiviso il solo obiettivo finale, cioè impedire lo spostamento del capolinea, che potrebbe tornare d’attualità tra un anno.

Sul come arrivare al risultato, invece, le posizioni si separano, tanto che maggioranza e minoranza percorreranno strade autonome. Ad aprire il fuoco contro il governo legnanese è stata, nel suo intervento che ha preceduto la discussione dei punti all’ordine del giorno, la consigliera della Lega Daniela Laffusa, colei che con un’interrogazione aveva contribuito a portare in primo piano la questione del previsto arretramento del capolinea.

Laffusa ha accusato il sindaco, Lorenzo Radice, di aver preparato “un comunicato estremamente sprezzante che accusava la Lega di mania di protagonismo, di personalismi, di voler essere divisiva e di voler strumentalizzare la questione politica”. Un comunicato arrivato subito dopo il via alla raccolta firme attivata dalla stessa Lega e che avrebbe aperto definitivamente la frattura tra le parti. Il dato di fatto è che, come sempre successo negli ultimi anni, dopo un passo avanti sulla strada della collaborazione, quando si tratta di questioni che potrebbero portare ad accantonare l’appartenenza politica, se ne fanno subito dopo tre indietro, a partire dall’interpretazione delle parole dell’uno e dell’altro.

È d’altronde vero che non c’è ancora una data ufficiale, ma sono ormai troppo vicine le prossime elezioni e tutte le forze politiche vogliono portare acqua al proprio mulino. D’ora in poi ognuno per la propria strada, dunque, con nel mezzo i pendolari, che a ben vedere sono gli unici a pagare gli effetti di ogni decisione: il sindaco Lorenzo Radice porterà in dote le 1.300 firme raccolte dagli utenti del servizio sugli autobus delle linee interessate e metterà nel mirino, come interlocutore, l’Agenzia del Trasporto Pubblico Locale, con cui è già iniziata l’interlocuzione; la Lega, invece, si tiene ben strette le firme raccolte con la propria iniziativa (circa 250) e spingerà con queste per andare a rafforzare la mozione promossa dai suoi consiglieri di Città Metropolitana.