PAOLO GIROTTI
Cronaca

Castano Primo, si ripresenta a casa dopo sette anni e pretende di vedere il figlio dato in affido

Ha suonato alla porta dell’abitazione della famiglia affidataria prendendola anche a calci. Padre e madre adottivi del bambino di 9 anni hanno chiamato i carabinieri

Sul posto sono intervenuti i carabinieri

Sul posto sono intervenuti i carabinieri

Castano Primo (Milano), 2 gennaio 2024 – Calci e pugni al portone d’ingresso perché, a sette anni di distanza dall’affido, voleva vedere il figlio di soli nove anni malgrado l’opposizione della coppia affidataria e la decisione del giudice: si è guadagnato una denuncia per minacce, violazione di domicilio e mancata ottemperanza alle decisioni del giudice che aveva affidato il minore, il 39enne della provincia di Varese che a Santo Stefano si è presentato a casa dei genitori affidatari, nella zona del Castanese.

La ricomparsa

Il padre naturale del bambino si è presentato alla porta della famiglia il 26 dicembre: il figlio naturale dell’uomo era stato dato in affido ai due coniugi dal Tribunale dei Minori nel 2017, quando il piccolo aveva solo due anni, e da quel momento il padre naturale, che ha problemi di alcolismo ed è consumatore di stupefacenti, non aveva dato più notizia di sé. L’uomo ha cercato in tutti i modi di introdursi nell’abitazione dopo il divieto opposto dalla coppia di genitori affidatari, prendendo a calci e pugni il portone d’ingresso: la coppia ha dunque avvertito i carabinieri che, arrivati sul posto, hanno fatto desistere l’uomo dal suo proposito. L’uomo è stato infine denunciato e il suo comportamento ha fatto scattare anche le procedure previste dal “codice rosso” e che tutela le vittime di violenze e maltrattamenti nell’ambito familiare.