Castano Primo (Legnano) – Castano senza medici si attrezza. È stato aperto l’ambulatorio medico temporaneo di via Moroni, dove sarà presente un dottore inviato dall’Ats che risponderà all’emergenza dei camici bianchi. Vi possono accedere i cittadini che al momento non hanno un medico di medicina generale. Questi ultimi dovranno portare la tessera sanitaria, il documento d’identità e la stampa di eventuali esenzioni. Il medico però non sarà tenuto ad erogare prestazioni infermieristiche non correlate alla visita medica né punti di sutura o altre medicazioni.
L’ambulatorio temporaneo, attivato dal Comune in collaborazione con l’Ats, per rispondere all’emergenza dei camici bianchi, osserverà i seguenti orari: mercoledì 13 settembre, dalle 9 alle 13; giovedì 14, dalle 10 alle 13; lunedì 18, dalle 15 alle 19; mercoledì 20 settembre, dalle 9 alle 13; giovedì 21 settembre, dalle 10 alle 13; lunedì 25 settembre, dalle 15 alle 19; mercoledì 27 settembre, dalle 9 alle 13 e giovedì 28 settembre, dalle 10 alle 13.
Rimane in paese la carenza di medici di base considerato il pensionamento del dottor Erba e il trasferimento della dottoressa Farcica altrove. Attualmente in paese non ci sono più medici. Rimane questo medico “esterno“ e temporaneo. Nello stesso periodo i pazienti castanesi potranno fare riferimento anche all’Amt di Inveruno (piazza Don Villa 2). Ats Città Metropolitana aveva pubblicato nelle scorse settimane un bando per la ricerca di professionisti negli ambiti carenti. Hanno presentato domanda 136 medici, di cui 116 che frequentano ancora i corsi triennali per medici di medicina generale. Ogni candidato poteva indicare più ambiti di interesse per la copertura dei posti e solo successivamente precisare quale sede intende coprire.
Nelle prossime settimane si avrà un quadro più preciso delle scelte anche per singolo ambito. Intorno alla metà di settembre si conoscerà la graduatoria con gli incarichi definitivi. In Italia oggi mancano all’appello quasi 2.900 medici di famiglia ed entro il 2025 se ne perderanno oltre 3.400. E se il 42,1% dei medici supera il tetto massimo di 1.500 pazienti, una delle situazioni più critiche si registra in Lombardia. Secondo un’analisi della Fondazione Gimbe la regione guidata dalla giunta Fontana è quella dove la mancanza di medici di medicina generale si fa sentire più che in tutte le altre regioni italiane.