FRANCESCO PELLEGATTA
Cronaca

Il Castello di Robecco in saldo. Ma nessuno vuole acquistarlo

Metà del maniero è stato salvato grazie all’intervento di Comune e privati. Il resto è finito all’asta giudiziaria, ma finora nessuno si è fatto avanti

Robecco (Milano) - "Palazzo Archinto va salvato". L’appello arrivato in questi giorni dal gruppo di minoranza "Robecco Futura" sembra destinato a riproporsi fino a quando non ci sarà pace tra le due anime dell’edificio più iconico di Robecco sul Naviglio. Se i piani inferiori, infatti, ospitano oggi la biblioteca comunale, un ristorante e diversi appartamenti, quelli superiori sono abbandonati da anni. Anzi, giacciono vuoti in attesa di essere liquidati, visto che dopo il fallimento della ditta che ne deteneva la proprietà gli spazi sono stati affidati alla tutela di un curatore e risultano tutt’ora all’asta. Con le conseguenze del caso: basti pensare che negli anni passati è stato necessario procedere a una bonifica d’urgenza con soldi pubblici per far fronte ai danni e allo sporco generato dai piccioni, i quali avevano ormai colonizzato le ampie sale tra escrementi e carcasse.

Eppure, per restaurare l’edificio, alla fine degli Anni 90 furono investite risorse e coinvolti numerosi soggetti, tra i quali Regione Lombardia, Fondazione Cariplo e il Ministero dei Beni Culturali; per questo è forte oggi l’impressione che Palazzo Archinto sia rimasto un gioiello incompiuto. "È giusto che un’amministrazione comunale non si interessi di promuovere e andare alla ricerca di partner per vendere questa struttura? – si sono dunque domandati dalla minoranza - È giusto che nessuno si interessi più di questo monumento e lo si lasci morire di nuovo? È proprio vero che questo castello è solamente privato? Oppure lo sentiamo anche un po’ nostro? E la gente che lo ammira spesso si chiede il perché di questo triste abbandono abbinato alla sua malinconica bellezza. A più di venti anni di distanza dobbiamo riconoscere che lo spirito di quell’operazione relativa all’utilizzo del castello non solo si è fermato ma sta diventando, anziché una risorsa, un peso per tutti". Da qui alcuni spunti. Robecco Futura ha parlato per i piani alti del castello di ipotesi quali un locale, un museo del costume, un ostello della gioventù oppure un ulteriore ristorante, magari sfruttando la presenza di Cracco in paese. Tutte idee che, però, si devono scontrare con una matassa legale non semplice da sbrogliare. Anche il sindaco Fortunata Barni ha lasciato intendere di avere le mani legate.