
I carabinieri hanno una traccia
S’indaga a ritmo serrato per identificare gli autori dell’omicidio del ventunenne di origini egiziane Mohamed Elsayed Elshankawy. I carabinieri della compagnia di Abbiategrasso hanno sentito diverse persone scandagliato il passato del ragazzo e dei suoi familiari più stretti a caccia di ipotesi. La tesi prevalente è che il delitto navighi nell’ambito degli ambienti dello spaccio di stupefacenti. Ci sarebbero già degli indagati, ma il condizionale è d’obbligo perché non è dato a sapere se siano direttamente coinvolti. Tre uomini di nazionalità italiana sui quali si sono concentrate le attenzioni degli investigatori nelle ultime ore. Se così fosse ci troveremmo di fronte ad una lotta tra bande rivali, italiane ed egiziane. Forse un debito non saldato alla base di tutto. Da chiarire anche se quelle tre persone siano le stesse che hanno aggredito un automobilista la notte del venerdì santo sempre in via Fusè, proprio vicino al quartiere delle case popolari dove il ventunenne è stramazzato a terra colpito da un fendente al cuore.
Tre individui che avrebbero cercato immediatamente un’auto con la quale fuggire. Tutti elementi sui quali si sta cercando di fare chiarezza. Lo spaccio, come è stato detto, è presente da tempo nel quartiere popolare di via Fusè. Un agglomerato urbano alla periferia abbiatense dove spesso i carabinieri sono dovuti intervenire per le questioni più disparate. Dalle liti per futili motivi, alle questioni di droga, ai rifiuti che giacciono da anni come le auto abbandonate, alle occupazioni abusive. Un concentrato di reati in un quartiere che sembra completamente distaccato dal resto della città e che diventa terra di nessuno. Il delitto ha tutta l’aria di essere stato premeditato. Un agguato in piena regola, nel cuore della notte, in uno dei portici che costellano i palazzi multipiano dell’Aler dove è facile agire senza essere notati. E se si è notati è facile anche che chi vede chiuda gli occhi perché è meglio starne fuori. La coltellata è stata inferta al cuore. Non per ferire, ma per uccidere. Un fendente che ha fatto stramazzare a terra il giovane incensurato, trovato incosciente dai soccorritori arrivati con ambulanza e automedica. Lo hanno trasferito al pronto soccorso dell’ospedale di Legnano, ma un arresto cardiaco improvviso si è portato via ogni possibilità di salvarlo.
Graziano Masperi