Tagli consistenti, che per Legnano possono essere quantificati in 224mila euro per il 2024 e che superano il milione 128mila euro se calcolati nell’arco dei cinque anni: per questo motivo anche il sindaco di Legnano Lorenzo Radice è fra gli oltre duecento primi cittadini della Lombardia firmatari della lettera inviata questa settimana ai ministri dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti e dell’Interno Matteo Piantedosi per dire no ai tagli delle risorse ai Comuni previste nello schema di decreto ministeriale, tagli che sono quantificabili per i Comuni della Lombardia in 47 milioni di euro per il solo 2024 e in 200 milioni di euro per il quinquennio 2024 – 2028.
"Questi tagli prospettati dal Governo vanno ad aggredire la carne viva della nostra comunità, ossia le risorse che finanziano quella spesa corrente che, negli ultimi anni, sta scontando gli effetti di una vera e propria emergenza educativa e socioassistenziale - spiega così Radice le ragioni sue e degli altri sindaci -, proprio quella spesa corrente che, per i Comuni, è stata progressivamente ridotta e che oggi è ai limiti della sopportabilità. Un ulteriore taglio, in altre parole, ci impedirebbe di coprire quei costi sociali che stanno drenando dai bilanci risorse impensabili fino a qualche anno fa e che riflettono l’invecchiamento della popolazione, la crescita della non autosufficienza e, soprattutto, l’infragilimento delle reti familiari, da cui consegue un aumento del carico per i servizi di educativa scolastica e per la protezione dei minori".
La spesa sociale a Legnano (che complessivamente supera gli 11 milioni di euro) per far fronte alle esigenze di minori, disabili, anziani e di educativa scolastica, è già cresciuta, rispetto al 2023, di oltre 330mila euro. rE poi ci sono gli effetti dei fondi Pnrr: "Siamo realizzando opere - conclude Radice - utilizzando quasi 20 milioni di euro di risorse Pnrr su scuole, palestre, centri civici e sportivi ben consapevoli che non riceveremo risorse aggiuntive per la gestione di nuovi servizi e che dovremo organizzare il bilancio per essere pronti, dal 2026, ad affrontare una nuova sfida: erogare più servizi senza incrementare la spesa corrente. Una sfida difficile come scalare una montagna con una pietra al collo a fronte dei tagli prospettati dal Governo su risorse indispensabili".