Il perdurare del conflitto in Ucraina e l’afflusso di migranti, attraverso le rotte del Mediterraneo, che non sembra avere soluzione di continuità: sono questi due elementi, confermati dal grado di occupazione delle strutture dedicate nel territorio, che hanno spinto l’amministrazione a prorogare l’accordo di collaborazione con la Prefettura di Milano per la gestione di quella che, inizialmente definita come "emergenza ucraina", era poi stata ampliata per includere una più ampia utenza.
L’accordo originario era stato integrato nell’aprile 2023, grazie alla disponibilità dei sindaci del piano di zona Alto Milanese e a seguito di interlocuzioni con la stessa Prefettura, estendendo la rete territoriale di accoglienza straordinaria anche ai profughi provenienti da altri Paesi.
Nel settembre 2023 il sindaco Lorenzo Radice aveva poi firmato con l’allora Prefetto Renato Saccone l’ampliamento del numero dei posti della struttura Cas Cadorna e l’impegno a non attivare ulteriori centri di accoglienza sul territorio di Legnano. Il numero massimo di posti nei 22 Comuni dell’Altomilanese è stato stabilito in 150 complessivi: la situazione numerica nei Cas del territorio vede attualmente, nella struttura di viale Cadorna gestita dalla Croce Rossa, 58 ospiti su 60 posti disponibili, con 38 persone provenienti da Paesi africani e 20 da Paesi asiatici (Bangladesh e Pakistan).
Negli appartamenti gestiti dall’associazione Cielo e Terra a Legnano, Nerviano e San Vittore Olona, sono invece 34 gli ospiti sui 38, per la quasi totalità nuclei ucraini con minori.
"È fondamentale mantenere attiva questa rete di accoglienza alla luce delle situazioni di incertezza che interessano il quadro geopolitico – ha commentato il sindaco Radice - e che ci vedono ormai regolarmente esposti a nuove ondate migratorie: nel periodo pre Covid dalla Siria e dal Nord Africa, dal 2022 dall’Ucraina e, da allora, un flusso da Paesi diversi che non si è mai interrotto e che vede persone raggiungere l’Italia non soltanto via mare, ma anche via terra e in aereo. Quello della migrazione, del resto, è un fenomeno con cui dobbiamo abituarci a convivere perché, da sempre, gli uomini sul nostro pianeta si sono spostati non soltanto per sopravvivere, ma anche in cerca di occasioni per migliorare la propria situazione".