PAOLO GIROTTI
Cronaca

Da Cuggiono agli Stati Uniti: i quattro campioni (figli di emigranti) che hanno fatto la storia del baseball

Yogi Berra, Joe Garagiola, Frank Crespi e Jim Pisoni erano figli di famiglie partite dalle campagne di Milano e sono entrati nel mito. L’omaggio dei Peanuts e la storia dell’orso Yogi

Dall'alto: Yogi Berra, Joe Garagiola, Frank Crespi e Jim Pisoni

Dall'alto: Yogi Berra, Joe Garagiola, Frank Crespi e Jim Pisoni

Cuggiono (Milano) – C’è un filo rosso che collega Cuggiono, paese disperso nella campagna lombarda che si spinge sino agli argini del fiume Ticino, a Saint Louis, in Missouri. È il filo rosso che si dipana lungo le rotte che, attraverso l’oceano, venivano percorse tra fine ‘800 e inizio ‘900 dalle navi cariche dei tanti emigranti che cercavano in America una speranza e un futuro, il più possibile lontano dalla povertà dei luoghi d’origine. È il filo rosso che lega il territorio con quattro giocatori di baseball entrati nella storia americana, e di questo sport, e nelle vicende di costume dell’epoca. Questa è la storia di Frank “Creepy” Crespi (nato nel 1918 da genitori di Cuggiono), James Pisoni (classe 1929, genitori di Buscate), Joe Garagiola (1926, genitori di Inveruno) e Yogi Berra (1925, genitori di Malvaglio), tutti figli dell’emigrazione di massa che caratterizzò i decenni a cavallo tra 19esimo 20esimo secolo e che arrivò a svuotare il mandamento di Cuggiono.

I quattro, pochi anni fa, erano già stati insigniti della cittadinanza onoraria: questo mese, (l’inaugurazione è prevista il 16), diverranno protagonisti di un murales da 18 metri che li porterà definitivamente al centro dell’attenzione. "La storia di questo territorio l’ha fatta, in negativo, il percorso della linea ferroviaria" racconta Oreste Magni, che con il suo Ecoistituto della Valle del Ticino indaga la storia dei luoghi e ha organizzato il murale. "Le rotaie passano lontano e dunque, a cavallo dei due secoli, il territorio intorno a Cuggiono si impoverisce prima e si svuota poi: da queste zone se ne vanno in 5mila in pochi anni".

“Rosa, the life of an Italian immigrant“, è un libro del 1999 che racconta la storia di Rosa Cavalleri, che arrivò negli Stati Uniti nel 1884, per stabilirsi prima a Union nel Missouri e poi a Chicago: anche lei viene da Cuggiono e con la sua vicenda, raccontata da Marie Hall Ets, un fiume carsico di storie affiora in superficie. L’attenzione si focalizza sul quartiere Hill, a Saint Louis, nel Missouri: ancora oggi la Little Italy locale è vitale, ancora oggi l’80% degli italoamericani che vivono qui sono discendenti degli emigrati del mandamento di Cuggiono.

E si arriva i quattro giocatori di baseball, tutti figli di questo quartiere di emigrati: spiccano Garagiola e Berra (quest’ultimo, figlio di Pietro e Paolina, è il più famoso tra i quattro: 21 finali nazionali giocate e 13 vinte, nessuno come lui) che imparano a giocare addirittura sul terriccio della stessa via della Hill, quell’Elizabeth Street poi ribattezzata “Hall of Fame“ in loro onore.

La fama di Berra supera i confini dello sport: l’assonanza del suo nome con quello del personaggio, lo lega all’Orso Yoghi di Hanna e Barbera (Yogi Bear in inglese, con una evidente assonanza con il nome del giocatore): i creatori vengono ispirati da lui e pare che lo stesso Berra abbia anche intentato una causa, poi ritirata, ai produttori del famoso cartone animato.

L'orso Yoghi
L'orso Yoghi

Non è da meno Garagiola, che dopo la carriera da giocatore diventa un noto commentatore: il suo nome comparirà in numerose strisce dei Peanuts e se Sally vuole fare "una ricerca scolastica su Joe Garagiola", questo significa che si è davvero entrati nella storia del costume americano. Per loro, così come per Frank Crespi e James Pisoni, dopo oltre un secolo è in qualche modo arrivato il momento di tornare a casa.

Una vignetta dei Peanuts dove si cita Joe Garagiola
Una vignetta dei Peanuts dove si cita Joe Garagiola