GIOVANNI CHIODINI
Cronaca

Da Cuggiono a Milano: Tapella, la Fuchs e l’infinita passione per le bici

In un opuscolo il Museo storico civico ne ricorda i trascorsi. Nel 1946 divenne anche presidente della Federazione italiana nuoto

Giovanni Tapella con alcuni portacolori della Fuchs

Cuggiono, 19 ottobre 2023 – Tra le giovani generazioni cuggionesi, ben pochi conoscono la storia di Giovanni Tapella, che è stato pioniere dell’industria ciclistica e presidente della Federazione italiana nuoto. “Grazie al Museo storico civico cuggionese, che ha edito un opuscolo con la sua storia, oggi questa lacuna l’abbiamo colmata – dice il sindaco Giovanni Cucchetti –. Tapella ha sempre avuto un rapporto intenso col suo paese natale, la sua è una figura che merita tutta la nostra attenzione. È stato un uomo tenace, convinto delle proprie idee e capace di perseguire gli obiettivi e i traguardi che si era prefissato con determinazione e senza incertezze”.

Giovanni Tapella nacque nel 1891. Il padre Luigi, come tanti altri cuggionesi, era emigrato in America ma volle tornare al suo paese per la nascita del figlio. Fu un parto drammatico. La madre morì e Luigi non fece più ritorno a Saint Louis.

Il giovane Tapella aveva iniziato a lavorare nelle botteghe artigiane del paese ma la sua fortuna la fece a Milano dove, sfruttando il boom della bicicletta, diede avvio a un’officina per la produzione delle bici col marchio Fuchs (volpe, in tedesco). Inizialmente, nel 1919, in corso Genova e poi dal 1930 in via Giambellino, in una sorta di casa-bottega nello stesso stabile. Con intuito, e con la collaborazione di molti rivenditori (anche barbieri, sarti e carpentieri) Tapella sviluppò un’importante rete di vendita nel Meridione. E poi anche all’estero, in Etiopia e in Eritrea.

Il nome di Tapella è legato anche al mondo del ciclismo agonistico: per tre stagioni organizzò delle squadre, vestendo con il suo marchio corridori del calibro di Nencini, Ugo Colombo e il giovanissimo Bitossi. Come imprenditore non si limitò alle bici. Dalle sue officine uscirono moto, motorini e i primi gokart.

Era appassionato di canotaggio e divenne, contro ogni pronostico, presidente della Federazione italiana nuoto nel 1946. Con la sua gestione per la prima volta l’Italia conquistò un oro olimpico nella pallanuoto, a Londra, nel 1948. Alla guida della Federazione giunse poi il genero Aldo Parodi, che era assessore. Grazie a lui l’amministrazione ottenne un contributo per la realizzazione della piscina (ai primi anni Settanta), dove vennero ad allenarsi Novella Calligaris e i tuffatori Dibiasi e Cagnotto prima delle Olimpiadi di Monaco.