La trattativa è stata tenuta riservata, venendo meno alla necessità di trasparenza, ha avuto un unico contraente violando il testo unico sulle società pubbliche. Per finire, l’ipotesi di accordo conterrebbe clausole quanto meno discutibili e penalizzanti per Amga. Non era tra i punti all’ordine del giorno del consiglio comunale, ma la futura cessione di quote di Aemme linea ambiente (società del gruppo Amga attiva nei servizi di igiene urbana) a Gruppo Cap, annunciata qualche settimana fa, è ugualmente diventata oggetto di scontro fin dalle dichiarazioni di inizio seduta proprio a partire da queste critiche portate dagli esponenti di opposizione. Ad aprire le danze è stato il consigliere del Movimento dei Cittadini Franco Brumana.
La mancanza di altre proposte non permetterebbe di “giocare“ sul prezzo delle quote. Anche le clausole sarebbero penalizzanti. "Una è impressionante. Se tre anni dopo la cessione non sarà raggiunto il 70% degli obiettivi previsti dal piano industriale ancora da redigere, Cap potrà pretendere che Amga riacquisti le sue quote al prezzo del momento. Un’incognita che obbligherà Amga a mettere a riserva la cifra incassata".
La risposta è stata affidata al sindaco Lorenzo Radice, cheha provato a chiarire a che punto sia la vicenda. "Nulla a oggi è stato davvero vincolato. Non c’è stata una cessione, non c’è stato un acquisto, non c’è stato un atto in cui si è già definito qualcosa. È stato redatto un atto che sostanzialmente impegna le società a studiare, a vincolare e a capire se le ipotesi che sono state messe sul piatto siano ipotesi che tengono e che quindi potranno essere percorse".
Alla luce di tutte le analisi che verranno fatte e degli atti che verranno prodotti, "i consigli comunali saranno chiamati poi ad esprimersi". Come dire: tutto ancora da decidere ma, questo è innegabile, la direzione da seguire è stata definita con una certa precisione e il confronto con chi osteggia questa soluzione si annuncia aspro.