L’appartamento di piazza Mocchetti è solo l’ultimo dei beni sequestrati alla mafia richiesti dal Comune di Legnano e poi dati in gestione. "Abbiamo voluto caratterizzare il nostro mandato amministrativo con alcune parole chiave, e una di queste è rigenerazione – ha ricordato ieri il sindaco, Lorenzo Radice -. Sono tanti i progetti di recupero e riqualificazione urbana cui stiamo lavorando e anche il progetto di Anffas rappresenta un esempio di rigenerazione sui generis: questo appartamento, infatti, era in mano alla criminalità organizzata e adesso diventerà un luogo dove si faranno attività a favore di persone con disabilità".
A Legnano oltre all’appartamento di piazza Mocchetti, in una casa di corte di via Galvani nasceranno cinque alloggi pubblici dedicati alle situazioni di fragilità; in via Cuzzi i gestori del bene hanno scelto come frase a effetto per celebrare il momento "riscattare il passato, costruire il futuro" perché l’ appartamento confiscato è diventato una casa dedicata ai neomaggiorenni offrendo anche un percorso educativo personalizzato che accompagnerà i ragazzi nel passaggio verso l’indipendenza. I 5,5 vani sequestrati e riassegnati in via Abruzzi, invece, hanno una destinazione sociale per l’ospitalità dei profughi afgani. Nel 2022, infine, è stata inaugurata anche la casa rifugio per le donne vittime della mafia nella villa di via Pasubio confiscata alla ‘Ndrangheta. P.G.