A dare il titolo all’incontro era l’usurato motto popolare “Donne e motori, gioie e dolori“ ma ad animarlo è stata la versione riveduta e corretta, che recita “Donne e motori, gioie e basta“, filosofia che guida l’azione del Museo Fratelli Cozzi e della direttrice, Elisabetta Cozzi (nella foto): l’incontro si è tenuto a Roma alla Commissione d’Inchiesta sul Femminicidio nonché su ogni forma di violenza di genere. All’evento Elisabetta Cozzi ha presentato il progetto del Museo Fratelli Cozzi “Woman in Power - Donne e motori, gioie e basta“, volto a promuovere una comunicazione non stereotipata e rispettosa della donna anche nel mondo dei motori.
"Gli stereotipi si combattono agendo", ha ricordato Cozzi nel suo intervento, raccontando l’esperienza di quando è entrata nel mondo automotive: "Un impatto scioccante, decisamente denigratorio dai modi di dire alle immagini". Azioni concrete, dunque. Come la mostra a Palazzo Pirelli e Palazzo Castiglioni Bovara, in cui la fotografa Camilla Albertini ha interpretato i valori del progetto ritraendo venti protagoniste con le mani al volante e lo sguardo nello specchietto retrovisore.
P.G.