Robecco sul Naviglio (Milano), 26 novembre 2024 – Presente alla recente mostra agro-alimentare di San Martino di Inveruno, Emanuele Oggioni da Castellazzo De’ Barzi, frazione immersa nelle campagne di Robecco sul Naviglio, è un allevatore di galline che, negli ultimi anni, si è occupato della conservazione della gallina della Ritirata salvandola dall’estinzione. Ma in verità il cuore di Emanuele batte forte per le galline da anni, anzi da sempre. E lui ne è convinto: le galline vanno riscoperte, valorizzate. E amate. Anche come animali da compagnia. Insomma, un’alternativa a cani, gatti ed eventualmente coniglietti. Col vantaggio aggiuntivo di avere uova fresche e mai, non è neanche da dire, come candidate a diventare polli arrosto.
Emanuele Oggioni, come mai la gallina è così poco considerata?
"Si pensa che siano tutte uguali. In realtà non è affatto così. Ci sono ben 203 specie di galline certificate e altrettante che stanno per essere certificate. Alcuni, purtroppo, sono in via d’estinzione. Si pensa che sia un animale poco intelligente, ed è sbagliato. Sono animali che possono anche imparare molto. Non vanno sottovalutati. Troppo spesso si crede che la gallina sia un animale di poco valore. Per questo è importante che, soprattutto i giovani, abbiano la possibilità di scoprirla e capirla”.
Le fiere agricole come quella di San Martino a Inveruno sono un’occasione?
“Sì certamente. Ci sono tante mostre e fiere del settore che, spesso, diventano un momento di aggregazione. Chi viene a vedere questi eventi, scopre che certi animali esistono veramente. Probabilmente, tanti di noi, hanno dimenticato la parte essenziale della nostra vita. Questo è un modo per riscoprirla, attraverso la biodiversità, attraverso la varietà dei polli. Come dico sempre: “con un pollo, potresti vivere”. E questo non è un concetto molto popolare soprattutto tra le giovani generazioni”.
Insomma, ci siamo allontanati dalla nostra terra soprattutto nelle grandi aree urbane come quella milanese…
"In passato c’erano tanti piccoli allevamenti che allevavano polli in minor numero ma in maniera naturale. Prima si mangiava meno pollo ma, molto probabilmente, più di qualità. Sì abbiamo perso il contatto con il nostro territorio, soprattutto qui nel Milanese. Ad esempio, ci siamo dimenticati delle nostre anatre, un animale che era molto popolare da noi, fra le campagne dell’Abbiatense e del Parco del Ticino, visto che è un territorio di acque. Vanno ricordate queste tradizioni. Una di queste anatre è stata premiata proprio alla recente Fiera di San Martino. Curiosamente, si tratta di un’anatra fatta nascere in un’incubatrice da due giovani ragazze, Gilda ed Eva, di Boffalora Sopra Ticino, ovviamente seguendo i miei consigli”.
Lei ormai è un punto di riferimento in questo ambiente.
"Faccio fiere da oltre trent’anni ma mi interessa soprattutto mantenere vive le tradizioni del territorio. Ci sono varietà di galline che vanno preservate, così come ho fatto io con la gallina della Ritirata che rischiava di scomparire. Insomma, le galline vanno amate e protette, anche perché sono animali intelligenti, in grado di generare empatia”. Emanuele ne è convinto: le galline non sono tutte uguali e... non sono affatto stupide.