"Non pensavo proprio di riuscire ad arrivare fino in fondo. Anche perché non sono un atleta che può pensare tutto il giorno solo agli allenamenti. Aver vinto questa sfida mi dà una grande soddisfazione. Ho vissuto emozioni uniche, intrise di fatica". "È una gioia tutta mia, che condivido con chi mi ha supportato nelle quasi 19 ore di gara, i miei figli Maria e Alessandro, e Stefano, compagno di mia figlia". Andrea Colombo è uno dei 150 (su 300 iscritti giunti da tutto il mondo) ad aver portato a termine nei giorni scorsi l’Icon Extreme Triathlon, ovvero la competizione di triathlon più dura al mondo. I partecipanti hanno dovuto nuotare per 3,8 chilometri nelle gelide acque del lago di Livigno, con partenza all’alba, pedalare per 201 chilometri con un dislivello di 4700 metri salendo al passo del Bernina e dello Stelvio, e infine correre una maratona di 42,2 chilometri su strade bianche e asfalto con arrivo in alta quota. "Ho corso la mia prima maratona nel 2005 – dice Andrea Colombo – e mi è sempre piaciuto anche andare in bicicletta". La pedalata più lunga e impegnativa (1.185 chilometri) l’aveva fatta due anni fa, d’estate, col figlio Alessandro, andando a Parigi e Bruxelles, con tappa a Lennik paese gemellato con Arconate. "Ho iniziato a praticare anche il nuoto perché volevo sfidarmi praticando il triathlon ed una dozzina di anni fa iniziai a partecipare a qualche competizione".
Colombo ha però dovuto sospendere l’attività sportiva quando aveva accettato la candidatura a sindaco e per cinque anni, dal 2014 al 2019, è stato alla guida dell’amministrazione comunale. Smessi i panni presi a prestito del politico, Andrea Colombo è tornato alla sua professione e alla passione per l’attività sportiva. "La prima sfida importante l’ho affrontata, su suggerimento dei mei figli, in occasione del mio cinquantesimo compleanno, quando ho partecipato all’Iroman di Cervia nel 2022 – dice -. La mia ambizione non era arrivare tra i primi ma dimostrare che potevo farcela. Da lì è partita la voglia di alzare ulteriormente l’asticella, di sfidarmi partecipando ad una gara più impegnativa, quella di Livigno". La prima volta è stata l’anno scorso, quando Andrea Colombo, vinto dalla fatica, ha lasciato dopo aver corso 15 dei 42 chilometri. "Ancora una volta sono stati decisivi i miei figli. Erano convinti che ce l’avrei fatta e così mi sono iscritto anche quest’anno".
"Loro mi sono stati vicini in gara. In queste competizioni particolari è possibile farsi assistere. Erano – dice – ad attendermi alla fine della nuotata per aiutarmi a togliere le muta. Mi hanno seguito in macchina mentre affrontavo i tornanti della prova in bicicletta, passandomi le borracce quando avevo sete. E poi anche quando correvo a piedi. O meglio quando, vedendo il traguardo sempre più vicino, ci si trascinava cercando dentro di me le ultime energie vitali". La prossima sfida? "La decideremo nei prossimi giorni quando io e i miei figli ci troveremo a festeggiare questo risultato, che non è da tutti". Andrea Colombo ha concluso la prova in 19 ore 22 minuti e 35 secondi.