Piccole e grandi storie d’impresa, che raccontano ognuna degli elementi comuni che caratterizzano da sempre il territorio dell’Alto Milanese e che si manifestano in concreto attraverso la capacità imprenditoriale, la creatività, l’attitudine al rischio e una particolare etica del lavoro: indica questa direzione "In Movimento", la mostra al museo Fratelli Cozzi, che proseguirà sino al 24 novembre e che, tra le altre cose, riporta “a casa“ l’unico esemplare esistente della Fial, Fabbrica automobili italiane Legnano, denominata A 6-8 HP, un’autovettura che a inizio Novecento ha segnato il tentativo dell’azienda legnanese di entrare nel nascente mercato dell’automobile.
All’inaugurazione, con la direttrice del museo, Elisabetta Cozzi, erano presenti anche il sindaco di Legnano, Lorenzo Radice, e Umberto Ambrosoli, presidente di Fondazione Bpm che ha sostenuto la mostra. La Fial in mostra a Legnano è quella del Museo nazionale dell’automobile di Torino, è stata recentemente restaurata nei minimi dettagli e nel 1908 era uscita dai capannoni delle Officine Ghioldi-Fial, che costeggiavano i binari della ferrovia, ai confini della città, al prezzo di 3mila 800 lire. Se la storia di Fial si era poi presto conclusa, schiacciata nella morsa della concorrenza spietata di un mercato emergente, parla d’attualità invece la Eligio Re Fraschini spa, azienda legnanese nata nel primo dopoguerra realizzando modelli in legno, che ha poi saputo interpretare il futuro passando al carbonio e ai materiali compositi e che oggi conta su circa 250 dipendenti. L’azienda ha oggi tra i suoi clienti il gotha di chi si occupa di "mettere in movimento", che si parli di Ferrari o Luna Rossa, ed è proprio una parte di quest’ultima che viene esibita nell’occasione: si tratta del tratto terminale di uno dei foil che permettono il sollevamento delle velocissime barche contemporanee e che, esibito in questa situazione museale, assume una dimensione quasi scultorea.
Spazio anche alle storie di due biciclette che profumano di mito e mettono l’una vicina all’altra due città rivali: la Legnano verde oro che ha caratterizzato un secolo di competizioni e uso quotidiano e la Saltafoss, la prima bicicletta ammortizzata della storia che, nata a Busto Arsizio, ha marchiato in maniera indelebile gli anni Settanta. A chiudere il cerchio ecco il volo, interpretato in questa occasione attraverso il “Club Vinci“, gruppo di appassionati legnanesi che nel 1908 riuscì a realizzare a Legnano un velivolo pronto a librarsi in cielo.
Paolo Girotti