Una bella giornata di sole ha favorito la partecipazione di visitatori all’antica Fiera di San Martino, che proseguirà sino a domani, quando le vie del centro saranno invase da diverse centinaia di bancarelle. Venuta meno, anche per le restrizioni sanitarie, la rassegna dei bovini che aveva caratterizzato per decenni questo evento, la Fiera ha sviluppato il suo interesse verso l’educazione ambientale, con un occhio di riguardo all’agricoltura, la conoscenza delle biodiversità, ma soprattutto verso la promozione dell’enogastronomia. Tra gli stand fieristici è possibile visitare, per il quarto anno, la rassegna avicola dell’Associazione Lombarda Avicoltori (a seconda per importanza che si tiene in italia) con più di quattrocento animali esposti. Ognuna di queste razze ha una storia, come quella della gallina della Ritirata, presente nei territori del Magentino-Castanese ai tempi delle battaglie fra Austriaci e Francesi e riselezionata recentemente da uno dei soci di Ala, o come le “mondine con le ali”, le anatre Corritrici che, cibandosi di erbe infestanti, tengono pulite le risaie sostituendo i diserbanti, consentendo agli agricoltori di ottenere un riso naturale di altissima qualità. L’aspetto culturale di questa Fiera è rappresentato dalla mostra “Templi per lombardi laboriosi. Architetture di Mario Galvagni a Inveruno”, uno studio sulle ville inverunesi progettate dall’architetto Mario Galvagni e realizzate tra gli anni Sessanta e Ottanta. La mostra resterà allestita in Sala Virga sino al primo dicembre. G.Ch.
CronacaFiera di San Martino tra sapori e natura