"La comunità merita interventi pianificati e realizzati con serietà, non operazioni che sembrano passerelle invece di un reale impegno per l’ambiente". Con queste parole, Igor Vignati, presidente di Ara - Associazione recupero ambientale, critica duramente la gestione del rimboschimento nell’area di via XXV Aprile a Canegrate, realizzato da Città Metropolitana di Milano nell’ambito del progetto ForestaMi. La polemica si accende osservando lo stato delle piantumazioni: nell’area, dopo il taglio dell’erba, alcune delle piantine risultano danneggiate o difficilmente individuabili, un segno, secondo Vignati, di scarsa cura e professionalità nell’esecuzione dei lavori. "Ripiantare migliaia di piantine – osserva Vignati – sarebbe stato positivo, se non fosse che lo stesso numero era già stato messo a dimora due anni fa in altri due terreni del Comune, sempre da ForestaMi. Anche questa volta, però, il lavoro è stato eseguito in maniera approssimativa: le piantine sono state collocate senza buche per l’irrigazione, ammassate fra loro, rendendo impossibile il passaggio di mezzi idonei per la manutenzione, e protette da reti di sicurezza del tutto inadeguate".
Critiche ancora più dure riguardano la precedente piantumazione in via XXV Aprile: "Il terreno, stabile da anni, è stato arato senza criterio. Per piantare, si sollevavano semplicemente le zolle, infilando sotto l’apparato radicale delle piantine. Irrigate pochissime volte il primo anno, molte non sono sopravvissute. A peggiorare la situazione, il taglio dell’erba è stato eseguito con trattori e decespugliatori, senza attenzione: l’erba alta, utile per mantenere la temperatura del terreno, trattenere umidità e favorire la biodiversità, è stata eliminata indiscriminatamente, causando la distruzione delle reti di protezione".
Il risultato? "L’80% delle piantine è morto nel giro di due anni" denuncia Vignati, "mentre nel terzo terreno, curato anche dall’associazione Ara, la perdita è stata contenuta, attorno al 20%, nonostante i danni provocati dai tagli dell’erba". "È inaccettabile – conclude il presidente di Ara – che si continuino a sprecare risorse, generando inquinamento e consumando acqua per interventi mal gestiti. È il momento di rivedere questi progetti e di affrontarli con maggiore competenza".