Durante il consiglio comunale è capitato di recente che ad abbandonare l’aula per protesta sia stata la minoranza o che a lasciare gli scranni per gli stessi motivi sia stata la maggioranza; per non far mancare nulla ai pochi cittadini che seguono le sedute, in occasione dell’ultima convocazione sia minoranza che maggioranza, a turno, hanno ripetuto nella stessa serata il gesto di protesta, così il consiglio comunale è stato infine chiuso per mancanza di numero legale, quando si sarebbe dovuto votare il bilancio consolidato.
L’ultimo atto di uno scontro ormai continuo è andato in scena giovedì sera, seguendo lo stesso identico schema di sempre: basta un nulla per accendere le polveri e arrivare al faccia a faccia e il più delle volte al centro delle polemiche c’è il presidente del consiglio Umberto Silvestri. Anche in questa occasione la minoranza lo ha accusato di non avere rispetto per le opposizioni e il sindaco Lorenzo Radice è intervenuto per difenderlo: la novità è che Radice lo ha fatto accusando, invece, il predecessore Federico Amadei - allora maggioranza e oggi in opposizione - di "aver forzato più volte il regolamento con gli effetti che oggi si vedono". Insomma, ci fosse stato bisogno di un altro elemento per acuire la contrapposizione, anche il sindaco ha contribuito a fornirlo su un piatto d’argento, perché quando Amadei si dimise dal ruolo di presidente del consiglio, fu lo stesso Radice a ringraziarlo per aver "svolto con senso delle istituzioni e un equilibrio riconosciutogli dalle stesse minoranze il ruolo di direzione dell’assemblea pubblica".
Inutile immaginare per il futuro riavvicinamenti o momenti condivisi, è il momento di rassegnarsi a un muro contro muro che ha i contorni di una continua, sfiancante campagna elettorale. Tra chi la vede in un altro modo, invece, il consigliere del Movimento dei Cittadini, Franco Brumana, in quest’ultima polemica trova i segnali di una strategia di maggioranza e sindaco: per spostare l’attenzione del Pgt in divenire, Radice avrebbe "creato l’occasione per una polemica su contenuti irrilevanti con provocazioni, scortesie ed esibizione gratuita di arroganza" facendo sì che "oggi e per qualche giorno si parlerà solo di questa insignificante diatriba e l’obbrobrio del Pgt passerà in secondo piano". Fin troppo raffinato per essere vero.