
INSIEME Alessandro Sacchi e Sara Fontana sono soci in affari, ma anche compagni di vita ormai da molti anni: la loro è una coppia molto affiatata
Legnano, 28 luglio 2018 - Si definiscono «gelato-chef», un termine che dicono di avere coniato non per presunzione, ma per sottolineare un approccio alla professione fatto di studio oltre che continua ricerca: quella ceh segna il percorso di Alessandro Sacchi e Sara Fontana, soci nel lavoro e nella vita (i due sono fidanzati praticamente da sempre), è una storia fatta di passione sbocciata all’improvviso, oltre che di coraggio imprenditoriale. I due sono proprietari della gelateria Adèl, in corso Garibaldi, inserita in questi giorni tra le migliori cento gelaterie d’Italia nella classifica di Dissapore.com, una delle più serie e quotate del settore. «Sara ed io abbiamo provenienze professionali diverse - racconta Alessandro -: io con una formazione più indirizzata al marketing e una passione per il videomaking, lei designer di interni e appassionata di cosmetica biologica, abbiamo però sempre avuto in comune il desiderio di cominciare un’attività che fosse tutta nostra, diventare insieme imprenditori».
I due, 31 e 32 anni, originari di Novate Milanese, si conoscono ormai da 15 e dopo tanto tempo forse può bastare uno sguardo d’intesa per trovare l’accordo. Solo che con questa formazione è difficile capire come sia avvenuto il salto nel mondo del gelato. «Il caso fa sempre la sua parte e per noi ad accendere la scintilla ha pensato una vacanza in Val Vigezzo, credo sette anni fa - continua Sacchi -: proprio quell’anno apriva una gelateria che si presentava come «naturale» e differente dall’impostazione classica. Da clienti appassionati del gelato, come consumatori, ci siamo innamorati dell’idea di una cultura diversa del prodotto e della sua realizzazione. Da lì a pensare che questa impostazione mancava nel nostro territorio è passato davvero poco e allora abbiamo iniziato a informarci».
C’è stata la necessità di «formarsi» di nuovo? «Inizialmente siamo stati seguiti da un «maestro» che ci ha dato l’input necessario per iniziare a lavorare - continua -, ma poi ognuno nel nostro settore - e parlo di chi realizza un gelato senza semilavorati industriali, coloranti, conservanti, aromi chimici e grassi idrogenati - costruisce un percorso autonomo, sviluppato da autodidatti. Ci sono scuole, ma sono legate a prodotti che le aziende vogliono vendere: non è quello che avevamo in mente».
Così nel 2013 ecco l’apertura a Legnano. «Qui abbiamo trovato la casa perfetta perché è un luogo rinomato, una città di grandi dimensioni e non ha centri commerciali che soffocano la realtà urbana - prosegue -: qui la gente continua a vivere intensamente la propria città. Nei luoghi più vicini a Milano, invece, o si va nel capoluogo oppure sono i centri commerciali a farla da padroni. Qui siamo distanti da questi ragionamenti». Scelta premiata? «Devo dire sì: ci siamo costruiti una nostra clientela sempre più ampia che gradisce il nostro approccio. Il premio di Dissapore.com? Sarà banale, ma ci ha dato una grande soddisfazione perché lo intendiamo come un riconoscimento sincero alla professionalità e alla passione che abbiamo messo nel nostro lavoro. Lo scorso anno siamo entrati da esordienti all’81esimo posto, ora siamo al 64esimo e continueremo a lavorare per fare ancora meglio nel 2019».