GRAZIANO MASPERI
Cronaca

Le guardie giurate dell’ospedale di Magenta pronte a scioperare: “Turni estenuanti e condizioni di lavoro poco dignitose”

I vigilantes chiedono maggiori tutele e ripongono le loro speranze nelle trattative che avranno come regia la Prefettura di Milano. “Situazione insostenibile, molti si stanno licenziando”

L'ospedale Fornaroli di Magenta. La stessa situazione di difficoltà c'è nell'ospedale di Legnano

L'ospedale Fornaroli di Magenta. La stessa situazione di difficoltà c'è nell'ospedale di Legnano

Magenta (Milano), 21 agosto 2024 – Sembra che le possibilità di arrivare a una soluzione non

ci siano e le guardie giurate in servizio nei pronto soccorso di Magenta e Legnano stiano solo aspettando istruzioni su quando e come scioperare. Questa è la  situazione dopo il nulla di fatto emerso dall’incontro che l’azienda di vigilanza che gestisce la sicurezza ha avuto con la direzione sanitaria. I problemi sono, ormai, noti. Insicurezza sul posto di lavoro che richiede, spesso, di

gestire situazioni molto delicate. Dalla presenza del tossicodipendente, al paziente psichiatrico. “Nonostante le aggressioni e l’afflusso sempre costante e in aumento dei pazienti in entrambi i pronto soccorso – spiegano dalla Fisascat Cisl – le nostre richieste vengono puntualmente disattese”. Questa è una settimana di calma, almeno dal punto di vista delle trattative. Con l’inizio di settembre si riprenderanno i lavori.

La fiducia  nel prefetto di Milano per una trattativa

“La speranza – continuano – rimane sempre che siano la Prefettura di Milano e e la polizia amministrativa a ordinare un raddoppio delle guardie giurate per turno e finalmente avere una postazione che renda il servizio per gli operatori meno pesante visto che sono costretti a stare in piedi tutto il turno”. La preoccupazione arriva anche da una situazione psico-fisica delle guardie obbligate a un iter lavorativo pesante e che richiede attenzione. Sulle diverse problematiche segnalate ad oggi c’è ben poco. “Su Magenta nulla è ancora stato fatto – spiegano – per quanto riguarda diversi accessi incustoditi da dove qualsiasi persona può accedere in reparti sensibili. Nulla è ancora stato fatto per implementare la videosorveglianza in zone d’ombra”. Ad oggi il pronto soccorso non ha segnale telefonico e non

dispone nemmeno del wi fi pubblico. La cosa ancora più triste è che, a seguito di questa situazione, anche diversi dipendenti si sono licenziati e altri a breve prenderanno la

stessa strada. “Tutti padri di famiglia che tengono alla propria incolumità ma soprattutto alla propria dignità”.