CHRISTIAN SORMANI
Cronaca

Guerra dello spaccio. Sconfinamento fatale. Il cadavere di un uomo nei boschi del Ticino

Trovato senza vita all’alba con tagli sul corpo e il volto sfregiato. L’ipotesi del regolamento di conti per aver invaso “mercati“ vicini.

I carabinieri sono intervenuti sul luogo dove è stato rinvenuto il corpo senza vita di un uomo di nazionalità marocchina

I carabinieri sono intervenuti sul luogo dove è stato rinvenuto il corpo senza vita di un uomo di nazionalità marocchina

Omicidio nella notte nei boschi vicino a Malpensa, al confine fra Piemonte e Lombardia. All’alba di ieri è stato trovato il cadavere di un uomo in una zona nota per essere frequentata da spacciatori e consumatori di droga, molti dei quali provenienti dalla sponda lombarda. All’arrivo il personale del 118 ha constatato il decesso dell’uomo. Sul posto, in via Vecchia Ticino, a Oleggio, sono intervenuti immediatamente la polizia locale e i carabinieri di Oleggio, seguiti dai militari del comando provinciale di Novara con il reparto per i rilievi scientifici. Le indagini sono adesso sotto la direzione del sostituto procuratore Giovanni Castellani. La vittima è un uomo di nazionalità marocchina, che presentava ferite da arma da taglio sul corpo e uno sfregio sul viso. Tra le ipotesi investigative quella di un regolamento di conti nell’ambito dello spaccio di droga, con la possibilità che l’uomo sia stato punito per aver tentato di inserirsi in una zona controllata da altre bande.

La zona è sotto la lente di ingrandimento delle forze dell’ordine ormai da tempo. A maggio i carabinieri del Nord di Novara avevano arrestato a Milano due uomini, eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. I due, un 47enne e un 26enne di origini marocchine e irregolari sul territorio nazionale, sono stati fermati dai militari nel capoluogo lombardo. Gli arresti rientravano in un’indagine antidroga concentrata nei boschi del Ticino, che già a gennaio aveva portato a un altro arresto per spaccio. L’indagine ha confermato la presenza e il ruolo di primaria importanza dei due arrestati nelle principali piazze di spaccio. I boschi da anni sono diventati una sorta di mini market della droga dove i carabinieri hanno più volte concluso operazioni contro lo spaccio. A gennaio i militari del Radiomobile di Novara avevano arrestato Abdelhamid Faith, un trentenne di origine marocchina che portava con sé una pistola con matricola cancellata, un revolver 38 special, nascosto sotto i pantaloni e fissato alla caviglia destra, carico e pronto all’uso. Allora i carabinieri avevano sequestrato circa mezzo chilo di stupefacenti oltre al materiale per il taglio e il confezionamento e mille euro in contanti.