REDAZIONE LEGNANO

Il caso della mantide. Imputato va ai domiciliari: "Marginale il suo ruolo"

Parabiago, l’omicidio camuffato da pirateria stradale

Adilma Pereira Carneiro è considerata dal pm la mente del piano costato la vita nell’agosto scorso a Fabio Ravasio Fissata al 27 gennaio l’udienza a carico suo e di altri sette imputati

Adilma Pereira Carneiro è considerata dal pm la mente del piano costato la vita nell’agosto scorso a Fabio Ravasio Fissata al 27 gennaio l’udienza a carico suo e di altri sette imputati

Sono gli arresti domiciliari la nuova misura cautelare applicata nei confronti di Fabio Lavezzo, coinvolto nella delicata vicenda giudiziaria che riguarda l’omicidio di Fabio Ravasio. La decisione, presa dal giudice, arriva a seguito di una richiesta avanzata dai difensori dell’indagato, l’avvocato Simone Rigamonti e l’avvocato Giulia Dosso, che hanno proposto la sostituzione della custodia in carcere con una misura meno restrittiva presso l’abitazione della madre, ad Ossona. A favore della richiesta si è espresso il pubblico ministero, sottolineando come le esigenze cautelari, inizialmente stringenti, si siano ormai attenuate.

Il magistrato ha inoltre riconosciuto la collaborazione fornita dall’indagato durante le indagini: sin dal momento del fermo, ha dimostrato un comportamento processuale corretto, rendendo dichiarazioni dettagliate sul proprio ruolo e fornendo informazioni utili per chiarire l’intera vicenda. Il giudice ha accolto la richiesta, ritenendo che la misura di massima afflittività della custodia in carcere non sia più proporzionata rispetto alle attuali e residue esigenze cautelari.

La decisione tiene conto non solo della collaborazione dimostrata dall’imputato, ma anche della valutazione del pubblico ministero e del fatto che il ruolo che viene contestato all’imputato al termine dell’indagine sia marginale. Il procedimento giudiziario proseguirà il suo corso con il giudizio immediato.

Christian Sormani