Eseguita l’autopsia sul corpo di Fabio Ravasio, il cinquantaduenne imprenditore travolto e ucciso lo scorso 9 agosto a Parabiago proprio mentre si allargava il numero delle persone coinvolte nell’inchiesta con il fermo di un meccanico. Portato a termine questo passaggio obbligato, verrà anche il momento del suo funerale mentre il profilo già sufficientemente inquietante della compagna e per gli inquirenti organizzatrice del suo omicidio, Adilma Pereira Carneiro, si arricchisce in questi giorni con storie di riti magici e magia nera.
La donna sarebbe una seguace della religione afrobrasiliana candomblé che in Brasile conta oltre due milioni di seguaci. La donna, pare, essere stata molto vicina al sacerdote a capo del culto al quale gli adepti offrono beni ottenendo in cambio di poterne accumulare a loro volta. Quanto questa vicinanza possa avere influito sulla vicenda è tutto da dimostrare.
È stato Massimo Ferretti, il quarantasettenne barista che quattro mesi prima dell’omicidio era diventato l’amante della donna, conosciuta su Facebook, a fare accenno nell’interrogatorio avvenuto a inizio settimana ai riti magici condotti dalla donna e alla sua capacità di suggestionare e spaventare a tal punto i suoi interlocutori, Ferretti incluso, da convincerli a compiere l’indicibile. Resta ancora da chiarire, invece, come Adilma avesse previsto di "guadagnare" dalla morte del compagno: la donna, infatti, risulta ancora formalmente sposata con Marcello Trifone, anche lui coinvolto dell’omicidio, e anche gli ultimi due figli - dei nove avuti dalla donna - pare siano stati riconosciuti dallo stesso Trifone.
Scartata la possibilità di impossessarsi dell’eredità, dunque, potrebbe farsi strada l’ipotesi di un’assicurazione sulla vita forse stipulata dall’uomo. Un filone tutto da verificare, mentre è probabile che pochi spunti giungeranno dall’esito dell’autopsia, difficile possa portare ulteriori elementi capaci di modificare le cause già accertate del decesso. Investito mentre era in sella alla sua mountain bike, infatti, Ravasio era deceduto undici ore dopo a causa dei traumi provocati dallo schiacciamento contro il guard-rail e dalla violenza dell’impatto: gli erano stati riscontrati un fracasso facciale, numerose fratture agli arti, la frattura di sterno, femore e bacino oltre a un trauma toracico.