PAOLO GIROTTI
Cronaca

Il caso dell’ex Pensotti Ma quale Central Park Bocciato il nuovo piano

Durante la Commissione consiliare convocata proprio sull’area dismessa. Amministrazione e minoranza hanno aggiunto il loro no a quello della proprietà.

Il caso dell’ex Pensotti Ma quale Central Park Bocciato il nuovo piano

di Paolo Girotti

Tutto fermo, perché all’indomani della proposta di un nuovo progetto per l’ex Andrea Pensotti tra via Sabotino e via Firenze – progetto non accolto a inizio 2023 – non ci sono state altre interlocuzioni tra la proprietà e il Comune se non attraverso alcune dichiarazioni rilasciate alla stampa dalla stessa proprietà. Dopo la Commissione consiliare andata in scena lunedì, dedicata al progetto di quello che sarebbe dovuto essere l’ambizioso Central Park della città, è questo il principale elemento che emerge: i tempi del recupero sono destinati ad allungarsi.

Al di là delle posizioni critiche espresse dalla minoranza e dalla proprietà, il dato di fatto è questo: oggi all’Amministrazione comunale riesce difficile arrivare a concludere una qualsiasi trattativa che abbia a che fare con il futuro delle aree dismesse. E comprendere se la responsabilità sia nell’atteggiamento degli operatori piuttosto che nella capacità di mediare dell’Amministrazione sarà fondamentale.

La Commissione dedicata era stata convocata su richiesta diretta dei gruppi di opposizione: una volta introdotto l’argomento, l’assessore alla Città Futura Lorena Fedeli non ha fatto altro che confermare che alla bocciatura della proposta di piano per l’ex Pensotti non ha fatto seguito alcun atto formale o incontro tra le parti – unico elemento in grado di cambiare le carte in tavola – capace di modificare la proposta.

A giustificare la bocciatura del piano sono soprattutto, ha ripetuto la stessa Fedeli, la mancanza di alcune utilità pubbliche: "Un parco che non c’è più, una strada che non c’è più, una sistemazione della viabilità che non c’è più. Questo significa che sono scomparse utilità pubbliche che noi riteniamo fondamentali".

Ma le parole dell’assessore non hanno per nulla tranquillizzato l’opposizione: "Dopo aver bloccato la Manifattura, la Tosi e gli altri ambiti di trasformazione con il mancato rinnovo del Documento di piano – commenta Franco Brumana del Movimento dei cittadini – la Giunta Radice ha quindi deciso di persistere in un atteggiamento di mera attesa per l’ex Pensotti. Avrebbe invece dovuto assumere un ruolo attivo per conseguire un risultato che tenesse conto degli interessi pubblici e delle concrete possibilità economiche dell’operazione".