Numerosi bareggesi hanno risposto ieri mattina all’appello del Comitato ex cartiera, ritrovandosi per una camminata in centro attorno all’area dove insiste la struttura. Prima che il corteo si muovesse, alcuni componenti dell’associazione culturale Metis hanno letto testimonianze e ricordi di chi ha lavorato nei capannoni della ex filanda ed ex cartiera. Il caminone della ex cartiera è stato per decenni il simbolo dell’emancipazione delle bareggesi: nei primi decenni del secolo scorso le donne lasciavano il lavoro nei campi per andare a lavorare, a turni, in quella prima fabbrica, la ex filanda, come preparatrici dei bozzoli o filatrici. Nei decenni successivi si è poi lavorato la carta.
"Abbattere il caminone della ex cartiera, com’è nei programmi dell’amministrazione comunale, significa tagliare le radici della comunità bareggese e interrompere la trasmissione della storia locale alle nuove generazioni – afferma Monica Gibillini, esponente del Comitato –. Secondo il parere di molti bareggesi, occorre salvaguardare almeno una parte della ex cartiera con il suo caminone, riqualificandola per farla diventare una biblioteca. Di quelle moderne, con sale studio nella grande sala con la volta a botte, con dotazioni tecnologiche e uno spazio all’aperto in cui leggere un libro, organizzare attività culturali, ludiche per bambini e famiglie, piccoli concerti in collaborazione con il bar Vecchia Cartiera: si offrirebbe alla comunità un luogo di socialità per far rivivere il centro, dove sono rimasti pochi negozi, come la gelateria e il pastificio".
Secondo il Comitato, persa quest’area non resterà più nulla che possa ricongiungere passato e presente e soprattutto non ci sono più spazi per rivitalizzare il centro. "Si commetterebbe l’errore già compiuto per la piazza, un luogo morto per buona parte dell’anno, fatta eccezione per le feste estive o natalizie, perché circondato da case e senza edifici per la socialità" aggiunge Gibillini. Che propone di riqualificare l’ex cartiera coinvolgendo soggetti qualificati come l’Associazione aree dismesse urbane, la Fondazione Riusiamo l’Italia e Europan Italia. "È l’ultima chiamata per Bareggio e noi, per quanto possiamo, non vogliamo ignorarla".