"Ci stiamo già muovendo per rimediare a quanto accaduto. Non ci fa piacere essere esclusi da iniziative simili, ma certo la catena di comando che porta a decisioni come questa non passa direttamente da noi, piuttosto dai rappresentanti politici del territorio". È così che il vice presidente della Fondazione Palio, Luca Roveda, ha accolto la notizia dell’esclusione del Palio di Legnano dalle manifestazioni di simile tenore inserite nella lista dei francobolli ordinari appartenenti alla serie tematica “le Eccellenze del Patrimonio culturale italiano” dedicati alle rievocazioni storiche e previsti nel 2025, e annunciati dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy con uscita a maggio.
Ebbene, nella lista sono inclusi il Palio di Siena, il Palio di Asti e il Palio dei Normanni di Piazza Armerina oltre alla Giostra del Saracino di Arezzo, la Giostra della Quintana di Foligno e la Giostra della Quintana di Ascoli Piceno. Il Palio di Legnano risulta “non pervenuto” e in un ambiente tifoso come quello del Palio, dove ogni dimenticanza istituzionale viene letta come uno sgarro per una manifestazione che si picca d’essere il secondo Palio in Italia, la cosa non è passata inosservata. "Certo non è piacevole, ma è evidente che le scelte che portano poi a determinare chi e come debba comparire in questo tipo di iniziative dipendono dai rappresentanti politici che vengono eletti per poi rappresentare il territorio a Roma - è l’opinione di Roveda -. Su questo non voglio però entrare, ciò che conta è che ci siamo già mossi, anche attraverso il nostro presidente Mariapia Garavaglia, nelle sedi deputate così da provare a rimediare".
Come succede talvolta per i temi che riguardano l’economia locale e non solo per quanto concerne gli eventi e il turismo, torna il problema dell’effettiva rappresentanza territoriale che gli eletti nel nostro territorio dovrebbero poi incarnare sugli scranni del Parlamento a Roma. Per quanto riguarda la Fondazione Palio, però, non solo parole, ma anche richieste ufficiali già inoltrate che potrebbero anche portare a un inserimento in zona Cesarini della manifestazione legnanese nell’elenco delle novità filateliche collegate all’iniziativa. "Questo episodio specifico dimostra – è invece la posizione del sindaco di Legnano, nonché Supremo Magistrato del Palio, Lorenzo Radice – che la strada che abbiamo intrapreso e che ha come obiettivo quello di portare il nostro Palio al di fuori dei confini territoriali ha un significato. Il punto fondamentale è che la visibilità del Palio di Legnano non si può ottenere da un momento all’altro, ma solo con un lavoro sul medio lungo periodo. E abbiamo ancora tanto lavoro da fare".