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di Giovanni Chiodini
Bianca Ballabio era una giovane che amava la vita. Studiava medicina (primo anno) all’università di Sassari. Aveva ottimi voti, ed era anche appassionata di viaggi e scambi culturali, di cui aveva avuto esperienza nonostante la giovane età. Il destino l’ha strappata anzitempo a mamma Michela e papa Massimo. Bianca continuerà comunque a vivere nel loro ricordo e di chi l’ha conosciuta ed apprezzata grazie all’impegno dei suoi genitori che, a febbraio di quest’anno, hanno creato una Fondazione. Il loro desiderio è quello di dare un seguito ai sogni che Bianca aveva e che avrebbe potuto realizzare in un futuro che non le è stato concesso dal destino. Bianca voleva diventare medico e dedicarsi alla difesa della vita. La fondazione, promossa dai genitori e da tanti amici che si sono messi al loro fianco, si prefigge dunque di favorire scambi interculturali formativi nel contesto delle Scienze Mediche.
Una prima borsa di studio è stata assegnata ad una studentessa dell’Università dell’Insubria, la giovane dottoressa Valentina Rampulla di 34 anni, per l’attività di ricerca sul tema "Chirurgia mininvasiva generale toracica e vascolare". Valentina, dell’Asst Bergamo Ovest, ha ottenuto con questa borsa di studio la possibilità di recarsi studiare per tre mesi all’ateneo di medicina "Karolinska Institut" a Solma, in Svezia. "Nei prossimi giorni - ha anticipato la mamma di Bianca, Michela Bonzi - ufficializzeremo anche una borsa di studio per uno studente dello stesso anno accademico di Bianca che frequenta l’università di Sassari. Sarà una borsa di studio che si rinnoverà di anno in anno". L’iniziativa più importante sinora realizzata è comunque quella che la Fondazione ha concretizzato all’ospedale assieme ai Lions Club Host e Carroccio e alla Fondazione dei quattro ospedali, "Il Germoglio di Bianca". Da alcuni giorni le donne che verranno a partorire all’ospedale di Legnano lo potranno fare in un ambiente confortevole.
Ognuna delle quattro sale parto è stata dotata di particolari docce che permetteranno alla puerpera di partorire in analgesia naturale, fruttando le doti dell’acqua, dei suoni (anche la playlist musicale più idonea del momento) e dei colori. "Lo scopo del progetto è quello di far rinascere simbolicamente Bianca in ogni neonato, come un seme che si perpetua nel tempo" è il commento di Norberto Albertalli della Fondazione degli ospedali. L’investimento è stato di oltre 50mila euro, di cui 20 messi a disposizione dalla Fondazione Ballabio. Ma già si pensa ad altri progetti: si vorrebbe ad esempio acquistare un simulatore per sviluppare e velocizzare le capacità dei giovani medici tramite simulatori applicati alla chirurgia mini-invasiva, da donare all’Università dell’Insubria. E su questo la Fondazione sta lavorando.