ROSELLA FORMENTI
Cronaca

Il Tar dà ragione al Comune. Giusti i limiti d’orario all’uso delle slot machine

Lavena Ponte Tresa, arriva il parere favorevole del Tribunale amministrativo. Bene contenere il gioco d’azzardo, respinto invece il ricorso di un gestore.

Il Tar dà ragione al Comune. Giusti i limiti d’orario all’uso delle slot machine

È una vittoria per il comune di Lavena Ponte Tresa e per il sindaco Massimo Mastromarino la sentenza del Tar riguardo all’ordinanza sindacale che ha introdotto lo spegnimento delle macchinette per il gioco d’azzardo dalle 7.30 alle 9.30, dalle 12.00 alle 14.00 e dalle 19.00 alle 21.00.

Atto legittimo secondo il Tribunale Amministrativo Regionale che ha invece ritenuto infondato il ricorso presentato da un gestore che ne chiedeva l’abolizione.

Ed è un motivo di soddisfazione per il primo cittadino che sottolinea il valore dell’ordinanza, "E’ un provvedimento voluto per limitare la dipendenza dal gioco d’azzardo e le conseguenze spesso devastanti per chi gioca e per la propria famiglia". Va ricordato che la maggior parte dei soldi "finiscono" proprio nelle macchinette per il gioco d’azzardo.

Questa la motivazione dei giudici: "È da ritenersi legittima l’ordinanza comunale con la quale si limita l’orario di apertura delle sale gioco, sulla base del rilevato intento di ridurre il fenomeno del gioco d’azzardo patologico con conseguenze negative sui rapporti familiari e sociali". Continua il Tar: " La diffusione del fenomeno della ludopatia in ampie fasce della società civile costituisce, invero, un fenomeno sociale degenerativo, peraltro suscettibile di alimentare fenomeni criminali, come l’usura. L’intento sotteso all’ordinanza sindacale impugnata è quello di prevenire una malattia sociale (la ludopatia) che ingenera dipendenza, ponendo un limite temporale all’uso degli apparecchi automatici del gioco d’azzardo lecito, riducendo gli orari di esercizio delle attività e di funzionamento degli apparecchi medesimi".

L’ordinanza del comune di Lavena Ponte Tresa è stata adottata da una ventina di comuni del Piano di zona, ora il punto fermo della sentenza del Tar che la ritiene legittima. Conclude Mastromarino: "E’ importante, perché in questi ultimi tempi assistiamo ad un calo di attenzione su questo problema, che resta invece grave e con pesanti conseguenze sulle vite delle persone e delle comunità".