"Il territorio che resiste". È questo il titolo dato alla manifestazione programmata per sabato mattina dal Comitato No Tangenziale. Il raduno dei partecipanti è per le 10 ad Albairate, in via Donatori di Sangue, da cui poi partirà il corteo dei manifestanti che concluderà la sua marcia in piazza Marconi ad Abbiategrasso. Numerose le adesioni sinora giunte agli organizzatori. Dalle associazioni ambientaliste del territorio a quelle imprenditoriali di categoria (Confcommercio Abbiategrasso, Coldiretti e Confagricoltura), dalle organizzazioni sociali (Anpi, Acli, Fai, Italia Nostra, Wwf) ai partiti (Pd, Rifondazione, Patto Civico per Milano) al Parco Agricolo Sud Milano. La manifestazione – le cui motivazioni sono state spiegate ai cittadini in due banchetti organizzati domenica ad Albairate e a Robecco sul Naviglio –, programmata a ridosso della decisione del Tar del Lazio sulle osservazioni al progetto e alla nomina del commissario governativo (lo stesso dirigente Anas Eutimio Mucilli che è stato di recente indagato per tangenti che avrebbe ottenuto in cambio di appalti), servirà per ribadire la contrarietà alla realizzazione delle opere viarie di collegamento tra Vigevano e la Malpensa. Una strada ad una sola corsia sino a Magenta, dove poi si andrà a collegare con quella che già arriva alla Malpensa, a due corsie per senso di marcia.
Per ora è stato appaltato solo un tratto di questa nuova strada, da Ozzero ad Albairate, che sarà quello a maggiore impatto visivo. Difatti per superare le barriere costituite dalla ferrovia, dalla statale Vigevanese e dal Naviglio sarà realizzato un ponte alto dai 16 ai 18 metri, con piloni e lastre di cemento che rappresenteranno una barriera visibile di notevole portata, con rampe di accesso a forte pendenza in corrispondenza del parcheggio della stazione ferroviaria di Albairate. "Dopo le grandi manifestazioni popolari del 2015, i ricorsi vinti al Tar Lombardia nel 2020, gli ultimi ricorsi presentati al Tar del Lazio e le petizioni ancora aperte al Parlamento Europeo, è giunto il momento di mobilitare ancora una volta il territorio dei due Parchi per cancellare il progetto dell’Anas - motivano al Comitato -. Tutte le proposte per soluzioni innovative, sostenibili e meno costose sono sempre state rigettate da chi oggi, dopo 24 anni, chiede ancora la realizzazione dello stesso progetto, ormai obsoleto e ulteriormente peggiorato".