
In via Bramante riapre il panificio, e tutto il quartiere festeggia
Un panificio che apre è una festa per il quartiere, perché il pane è cibo, memoria, valori simbolici. Un panificio storico che ri-apre, dopo un fermo di oltre un anno, è una doppia festa, soprattutto in una zona povera di servizi. Siamo in via Bramante 134: ieri mattina ha iniziato l’attività la "Forneria De Stefano". Un’intera famiglia impegnata a produrre e vendere pane. Ci sono i fornai Giuseppe e Valentino, rispettivamente padre e figlio, mentre al banco troviamo la moglie di Giuseppe, Assunta, e la figlia Pia. "L’attività, iniziata nel 1920 circa dalla famiglia Meraviglia all’incrocio con via Manzoni, nel corso degli anni è poi passata alle famiglie Merlo, Quaglia, Milani, Dallari - ricorda Stefano Quaglia, figlio degli amatissimi fornai del quartiere, che per tutti avevano una parola gentile -. Un panificio che può vantare, fra i suoi ex dipendenti, il primo panificatore della Lombardia a essere insignito, per meriti professionali, delle onorificenze di Maestro del lavoro e di Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica: il signor Giorgio Volpi di Villa Cortese". Collega di Volpi è proprio Giuseppe De Stefano, 63 anni, e per lui questo è un ritorno a casa. "Nel 1998 sono stato assunto dal signor Quaglia, qui ho lavorato vent’anni. Poi sono rimasto con Milani, e successivamente ho aperto un panificio a Busto Arsizio".
Saputo che, dopo l’ultima gestione, i locali erano rimasti chiusi per oltre un anno, Giuseppe non ha avuto dubbi. "Mi è sembrato un sogno poter tornare qui: conosco il quartiere e il suo potenziale. Questa mattina (ieri per chi legge, ndr), quando abbiamo aperto, sono ritornati clienti affezionati: una grande emozione". Lo spazio vendita, il laboratorio, i magazzini per le farine e per le forniture: il tutto occupa una superficie di circa 220 metri quadrati. Gli orari della Forneria: dalle 7 alle 15.30 dal lunedì al venerdì, il sabato fino alle 13.30. Giuseppe è affiancato dal figlio Valentino, 38 anni.
Silvia Vignati