Serata movimentata per gli agenti della polizia locale di Castano Primo e Nosate. Durante un servizio di controllo del territorio, un uomo a bordo di un piccolo ciclomotore ha insospettito una pattuglia, tentando di dileguarsi dopo aver notato l’inversione dell’auto di servizio. Ne è scaturito un breve inseguimento lungo via Cerone, che si è concluso nel centro del paese con il fermo del sospettato.
Il controllo ha rivelato una realtà ben più grave: l’uomo, un quarantenne italiano residente nella provincia di Novara con precedenti penali, è stato trovato in possesso di una dose di cocaina. Le verifiche successive hanno svelato ulteriori irregolarità. Il fermato stava guidando con patente revocata, accumulando violazioni al codice della strada per un totale di oltre cinquemila euro di sanzioni.
Oltre a queste, gli è stato contestato il possesso dello stupefacente, e le autorità hanno avviato la procedura per vietargli il ritorno nei comuni di Nosate e Castano Primo. Un intervento rapido ed efficace che sottolinea l’importanza dei controlli sul territorio, a tutela della sicurezza della comunità. La polizia locale si conferma in prima linea nel contrastare comportamenti illeciti e pericolosi, ma continua a persistere in zona il problema legato allo spaccio di droga.
Lo spaccio di stupefacenti nell’Altomilanese si conferma una piaga sociale ed economica che richiede interventi coordinati e incisivi. Secondo quanto emerso, lo spaccio si sta spostando verso le zone al confine con le province di Varese e Como, arrivando fino al Ticino e toccando aree dismesse del Novarese. Un’area di particolare interesse è Turbigo, dove spacciatori e tossicodipendenti sembrano seguire la linea ferroviaria Saronno-Novara.
Un dato allarmante emerso riguarda l’età media dei consumatori, che si aggira tra i 35 e i 45 anni. Se i giovanissimi preferiscono sostanze diverse, la fascia adulta continua a rappresentare una fetta significativa del fenomeno, rendendo indispensabili interventi non solo repressivi ma anche sociali.
È in fase di studio un tavolo di lavoro che coinvolga Comuni, Asst, associazioni e forze di polizia, per affrontare il problema a 360 gradi. L’urgenza è chiara: servono azioni concrete e un “gioco di squadra” per proteggere i territori e offrire soluzioni a una crisi che colpisce l’intera comunità.