PAOLO GIROTTI
Cronaca

La banda della mantide. Non bastano 7 complici. Altre posizioni al vaglio

Parabiago, Adilma Pereira Carneiro è stata meticolosa nel suo piano diabolico. Ogni uomo aveva un ruolo specifico compresi il figlio, il marito e l’amante.

La banda della mantide. Non bastano 7 complici. Altre posizioni al vaglio

Parabiago, Adilma Pereira Carneiro è stata meticolosa nel suo piano diabolico. Ogni uomo aveva un ruolo specifico compresi il figlio, il marito e l’amante.

Il suo compito era quello di fingere un malore a bordo strada, attirare l’attenzione e interrompere così la circolazione prima della parte di percorso di via Vela utilizzata per portare a termine il piano, investire e uccidere Fabio Ravasio, facendo sì che nessuno si accorgesse di cosa stava accadendo poco più avanti: il compenso per la sua prestazione, anche in questo caso, era stato definito in un appartamento. Continua a produrre sorprese l’indagine che riguarda l’omicidio di Ravasio, organizzato secondo gli elementi raccolti dagli inquirenti, dalla "mantide di Parabiago", Adilma Pereira Carneiro, e a finire nella rete dei Carabinieri è stato, nella tarda serata di giovedì, l’ottavo membro del gruppo entrato in azione lo scorso 9 agosto: i carabinieri della Compagnia di Legnano hanno infatti dato esecuzione all’ennesimo decreto di fermo nei confronti di un 45enne cittadino di origini magrebine di Parabiago, disoccupato, che va a inserirsi in un’altra casella del complesso piano organizzato da Adilma per uccidere il compagno ed ereditare denaro e proprietà. Il fermo segue i sette già eseguiti lo scorso 23 agosto e 28 agosto, ed è il frutto di ulteriori investigazioni: sono almeno due le testimonianze raccolte dagli inquirenti che collocano il magrebino sul luogo dell’omicidio.

Dalle indagini è stato accertato che il 45enne, ben consapevole del proposito criminoso e del progetto studiato da Adilma, anche lui a fronte della promessa di ottenere in cambio un appartamento per il suo apporto avrebbe simulato un malessere in strada così da indurre i passanti a soccorrerlo e bloccare quindi il traffico per permettere agli esecutori materiali di uccidere Ravasio. Questa parte del piano predisposto da Adilma non è andata però del tutto a buon fine e nonostante il malore simulato dal magrebino alcune auto sono ugualmente riuscite a passare.

È agli atti che più di un’automobilista di passaggio ha incrociato la vettura e notato i fatti. Anche quest’ultimo fermato è stato poi condotto al cercare di Busto Arsizio a disposizione dell’autorità giudiziaria mentre le indagini proseguono per accertare se ci siano altre persone coinvolte in una vicenda che non smette di ampliarsi e offrire continui colpi di scena. In attesa di sentire la versione di Adilma Pereira Carneiro che per ora ha deciso di non rispondere.