
La brughiera da salvare . Ambientalisti all’attacco per fermare cargo city
Avanti con l’emendamento, sostenuto dalla Lega, per sbloccare lo sviluppo di cargo city a Malpensa e consentire l’ampliamento del polo logistico fuori sedime. Nei giorni scorsi è stato approvato dalla Commissione del Senato, la prossima settimana il passaggio alla Camera dei Deputati, entro novembre dovrebbe essere legge, la Lega esulta. Immediata la reazione di Uni.Co.Mal (unione dei comitati di Malpensa per la tutela della salute e dell’ambiente) che ha diffuso un comunicato ribadendo la propria posizione contraria a quello sviluppo che avverrebbe nei 44 ettari fuori sedime, nella brughiera. Si sottolinea nella nota: "Uni.Co.Mal esprime il proprio disappunto sulla modalità e sulla scelta forzata e superficiale di inserire questo emendamento in un provvedimento sulla qualità dell’aria che nulla c’entra con la situazione legata alla conclusione della Commissione VIA, che nega lo sviluppo della cargo city fuori dal sedime aeroportuale". Quindi una domanda "Ad oggi non esiste uno studio sul traffico veicolare che riguardi nel territorio l’impatto del trasporto merci su gomma legato a cargo city, quindi come si può sostenere - chiede Uni.Co.Mal - che ci sia un miglioramento per l’ambiente con l’aumento del voli cargo? Proprio ampliando cargo city fuori dal sedime aeroportuale e distruggendo la brughiera di via Gaggio, luogo unico nel suo genere per il valore naturalistico e riconosciuto scrigno di biodiversità?" Prosegue la nota: " La Lega continua insistentemente a voler concentrare il volume delle merci in un unico aeroporto, quello di Malpensa, creando non pochi problemi al piano nazionale del trasporto aereo, all’ambiente e alla salute della popolazione che ci vive". Ieri intanto a Malpensa è stata giornata di disagi per lo sciopero indetto da Cub, Flai, Adl e Usb, per chiedere il rinnovo del contratto nazionale e l’aumento degli stipendi. Decine di voli sono stati cancellati, bloccata l’attività a cargo city. "Tutto questo - ha sottolineato Cub- perché le società di Handling non vogliono trattare con i sindacati di base scaricando così sui passeggeri le loro responsabilità. Il contratto nazionale è scaduto da 7 anni. Se applichiamo alle buste paga dei lavoratori il tasso di inflazione previsto dall’Istat si debbono rivalutare di 250 euro al mese". Un centinaio i lavoratori che hanno partecipato all’assemblea.