GIOVANNI CHIODINI
Cronaca

La mobilitazione degli agricoltori. Trattori in strada per tre giorni: "L’Europa valorizzi il nostro lavoro"

Ossona, domani la protesta culminerà in un corteo da Binasco fino alla sede della Regione a Milano. I manifestanti chiedono una nuova riforma che regoli le importazioni e tuteli i terreni dedicati alla semina.

Ossona, domani la protesta culminerà in un corteo da Binasco fino alla sede della Regione a Milano. I manifestanti chiedono una nuova riforma che regoli le importazioni e tuteli i terreni dedicati alla semina.

Ossona, domani la protesta culminerà in un corteo da Binasco fino alla sede della Regione a Milano. I manifestanti chiedono una nuova riforma che regoli le importazioni e tuteli i terreni dedicati alla semina.

Hanno lasciato le campagne e sono tornati sul ciglio delle strade con i loro trattori. Sono gli agricoltori che, in questo modo, tornano a mobilitarsi per evidenziare lo stato di crisi che colpisce il settore. Quelli del Legnanese e dell’Est Ticino hanno portato i loro trattori in un parcheggio lungo la provinciale 34, poco fuori dalla città. Resteranno ancora oggi e domani, quando si dovrebbe tenere una manifestazione provinciale con un corteo di trattori che andrà da Binasco al centro di Milano, fino alla sede della Regione.

Nella mattinata di ieri gli agricoltori hanno ricevuto la visita di parlamentari europei, onorevoli, consiglieri regionali e sindaci. A tutti è stato chiesto di aprire una vera e propria stagione di riforme per restituire alle imprese e ai cittadini l’agricoltura che il Paese si merita. I sindaci si sono impegnati a portare nei rispettivi parlamentini un documento che evidenzia le tematiche della crisi. Tra i presenti Isabella Tovaglieri, componente della commissione agricoltura a Strasburgo. La parlamentare ha parlato dell’impegno che stanno mettendo i commissari nella definizione della nuova politica agricola comune dell’UE (Pac) e dei tanti temi in discussione. "Dobbiamo contrastare l’idea che l’agricoltura sia dannosa per l’ambiente, un messaggio che sta passando soprattutto tra i giovani, che sono molto attenti ai temi green, influenzandone i consumi". I nodi da sciogliere sono molteplici.

"Occorre tornare a valorizzare questo settore, riconoscere la funzione dell’agricoltore come figura fondamentale per la società in quanto tutore dell’ambiente, prima sentinella sul territorio, mitigatore del cambiamento climatico anche con l’irrigazione a scorrimenti dei terreni, ma soprattutto come produttore di cibo", osserva Sandro Passerini, agricoltore del Castanese. Ma quale cibo? "Certo non quelli sintetici e gli insetti, ma un cibo sano. Per questo chiediamo di impedire l’importazione di prodotti agricoli e alimentari da Paesi dove non sono in vigore gli stessi nostri regolamenti produttivi, sociali e sanitari". "Dobbiamo essere liberi di custodire, moltiplicare e scambiarci le sementi, per favorire la conservazione della biodiversità e preservare le varietà autoctone. Invece, oggi siamo costretti ad acquistare quelle delle multinazionali".

Altre preoccupazioni riguardano l’uso eccessivo dei terreni per creare grandi strutture commerciali e per la posa degli impianti fotovoltaici. "In agricoltura si devono ammettere solo quelli funzionali alle aziende agricole, andando a occupare i tetti delle stalle e dei nostri capannoni, non le aree destinate alla semina e ai raccolti".

Un appello è stato formulato ai politici. "I soldi che riceviamo dalla Pac vengono tutti utilizzati per una burocrazia a volte inutile, ma sempre molto costosa in termini di risorse umane e tempo sottratto al lavoro e alla famiglia. Noi chiediamo di esonerare le piccole imprese dall’obbligo del Quaderno di campagna, che per molti è anche complicato da redigere e mantenere aggiornato", ha aggiunto Giampietro Passerini.